“Mentre il governo si elogia per aver svolto un ruolo determinante relativamente allo svolgimento della conferenza sulla Libia che si terrà domenica a Belino, dobbiamo registrare, al di là di ogni futile trionfalismo, che la politica del nostro esecutivo appare inconsistente e poco chiara sulle questioni nevralgiche nello scenario di crisi libico”.
E’ quanto ha dichiarato il vicecapogruppo vicario al Senato di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, nel suo intervento in aula sull’informativa del ministro degli Esteri Di Maio.
“In Libia – ha osservato Rauti – non c’è solo un importante patrimonio energetico ma vi passa un disegno geopolitico vasto ed in grado di condizionare gli equilibri del resto del mondo, la sicurezza di tutti, la lotta globale contro il terrorismo jihadista e l’integralismo sunnita, l’Islam politico più integralista e minaccioso. Scegliere di non scegliere, come sta facendo il nostro governo, è comunque una grande responsabilità, la peggiore.
“Nella politica del governo non c’è concretezza, non si comprende – ha sottolineato Rauti – quale sia la nostra posizione sulle missioni militari italiane esposte ad un rischio potenziale ed a effetti collaterali, oltre che sulle effettive condizioni di sicurezza dei contingenti. Se gli scenari cambiano, devono cambiare anche le missioni, con nuove regole di ingaggio”.
“Abbiamo assistito – ha concluso la Rauti – a colloqui pasticciati con Al Serraj e Haftar, all’ingresso di nuovi protagonisti sullo scenario libico quali la Russia e la Turchia senza riuscire a porci in modo concreto per scongiurare la nostra estromissione sullo scenario libico, e in questo quadro fluido non si riesce a trovare una linea univoca fra le varie voci del governo, compresa quella sul blocco navale, che rappresenta non solo una nostra storica battaglia ma anche l’unica voce che si sia levata in favore di questa ipotesi: ora il governo ci dà ragione ma senza spiegare come intende procedere”.
[Fonte: www.lavocedelpatriota.it]