La senatrice: Rauti “Qui nacque l’Italia”
GOITO Ancora una volta la ricorrenza del Battesimo del Fuoco del Corpo dei Bersaglieri, rievocazione tenutasi ieri mattina alla presenza di molte autorità militari e istituzionali e soprattutto di cittadini che si sono sentiti testimoni attivi di un evento di rilevante significato, ha evidenziato il ruolo di primo piano che svolge, ieri come oggi, all’interno del tessuto sociale del Paese.
La seconda giornata dell’edizione 2019, allestita a Goito dalla sezione provinciale e locale dell’Anb, Associazione Nazionale Bersaglieri, è stata un crescendo emotivo difficile da dimenticare.
Dopo gli interventi in piazza Matteotti del sindaco Pietro Chiaventi, del presidente nazionale dell’Anb, generale di brigata Ottavio Renzi, e di quello provinciale, generale Raffaele De Feo, il corteo si è portato al Ponte della Gloria.
I relatori hanno sottolineato quanto tali momenti debbano essere vissuti dalle persone non solo come testimonianza del passato, ma in particolare come insegnamento per gli anni a venire. Il passaggio di corsa sul ponte che attraversa il Mincio per raggiungere poi il monumento al bersagliere ha fatto da momento clou della mattinata.
Al fianco delle cinque fanfare e dei tantissimi cappelli piumati provenienti da tutte le parti del Paese nel momento dell’attraversamento di corsa del ponte, vi erano anche i sindaci di vari comuni limitrofi, una delegazione di cittadini di Baienfurt, la senatrice Isabella Rauti, il prefetto Carolina Bellantoni, il consigliere regionale Antonella Forattini e il presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer.
«Sono onorata di partecipare – ha ribadito Isabella Rauti – per il secondo anno alla cerimonia dell’anniversario della battaglia del ponte di Goito, nella prima guerra d’Indipendenza. È stato qui, 171 anni fa, con la vittoria piemontese che è cominciata l’Italia, che è stata presa per mano dai gloriosi bersaglieri, e portata sino ad oggi. E proprio oggi c’è bisogno di sentimento nazionale e patriottico e tali cerimonie tramandano la memoria condivisa e consolidano il senso di appartenenza e l’identità italiana».
[Fonte: vocedimantova.it]