Roma, 19 gen. (LaPresse) – “In riferimento al disegno di legge approvato nel Consiglio dei Ministri ad inizio dicembre, e reso noto con una conferenza stampa di grande evidenza mediatica, volto a rafforzare gli strumenti di prevenzione della violenza di genere – prosegue Rauti -, chiediamo che fine abbia fatto questo pacchetto di misure che colmerebbero anche lacune contenute nel Codice Rosso, introducendo un giro di vite per i violenti e maggiore protezione delle vittime. Si prevedono infatti implementazioni importanti come un maggiore ricorso al braccialetto elettronico; il fermo immediato se esiste grave rischio per la donna e il rafforzamento dell’arresto obbligatorio in flagranza per chi viola il divieto di avvicinamento alla vittima, in modo da evitare processi per direttissima e scarcerazioni facili. Tutti motivi che rendono assolutamente urgente l’accellerazione dell’iter del disegno di legge in questione, anche se non comprendiamo perché, di fronte all’evidenza di questo fenomeno emergenziale e drammatico, il governo non abbia voluto procedere con un decreto legge che avrebbe diminuito il tempo di approvazione”. “Alle enunciazioni nelle conferenze stampa il governo dovrebbe procedere con i fatti, perché i migliori non sono quelli che enunciano ma sono quelli che fanno ciò che dicono”, conclude. POL NG01 gar/rib 191344 GEN 22
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