Roma, 30 ott. (LaPresse) – SCI: MAMMA MATILDE LORENZI, HANNO VOLUTO UN ALTRO SOLE LASSÙ – ‘Dovete voler bene a voi stessi per poter dare il bene più puro agli altri’. Sono le parole affrante di Elena, mamma di Matilde, che decide di rompere il silenzio della piazza gremita per portare l’ultimo saluto alla sciatrice torinese. Aggiunge a bassa voce, rivolgendosi alla nonna della ragazza scomparsa: ‘Hanno voluto un altro sole lassù’. Il feretro di Matilde Matilde Lorenzi è appena uscito dalla Chiesa di San Lorenzo Martire a Giaveno, passando in mezzo al picchetto d’onore degli alpini, dei quali lei faceva orgogliosamente parte. Matilde, giovane promessa italiana dello sci, è scomparsa in seguito a una caduta durante un allenamento sulla pista Grawand G1, sul ghiacciaio di Val Senales in Trentino Alto Adige. Tantissime le persone accorse in chiesa e in piazza per ricordare ‘Matildina’, come veniva affettuosamente chiamata, dalla nonna materna, dalla famiglia e dagli amici più stretti. Presenti per portare il cordoglio istituzionale il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, e la sottosegretaria alla Difesa con delega alla promozione e al coordinamento delle attività sportive militari, Isabella Rauti: entrambi si avvicinano ai familiari più stretti di Matilde per le condoglianze e per portare la vicinanza istituzionale alla famiglia.
CALCIO: MULÈ SU PROPOSTA FIGC RIFORMA STATUTO, UNA PRESA IN GIRO, NON RISPETTA LEGGE – ‘L’emendamento è scritto in italiano ed è talmente chiaro che non necessita di un collegio di giuristi per essere compreso. È semplice, dice che la rappresentanza delle Leghe deve essere adeguata ed equa anche rispetto al contributo economico al sistema. Da questo punto di vista ma pure rispetto all’autonomia, nella proposta c’è poco o nulla. Mentre prima l’atteggiamento della Figc era quello del passo del gambero, ovvero si andava indietro, adesso sembra si vada a passo di lumaca, ma non è accettabile. Qui si tradisce sia lo spirito della legge che quello dell’autonomia, che per come è la riforma non è differenziata, è condizionata o azzoppata. Quindi diventa un’autonomia truffa’. Così in una intervista alla Gazzetta dello Sport, Giorgio Mulè, il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, firmatariodel decreto legge che sancisce il diritto delle leghe ad una equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni. ‘Alla Serie A non viene riconosciuta la maturità, la consapevolezza e lo status per decidere, ma la si vincola come se fosse un bambino a mamma Figc. Dove sarebbe l’autonomia? Anche nei pesi di rappresentanza è una presa in giro, la A da 3 passa a 4 consiglieri mentre la lega Pro ne cede uno alla B. Si va contro la lettera della legge, mentre la legge ti vincola’, ha aggiunto. ‘Qui siamo di fronte ad un padre padrone. Ancora una volta lo spirito conservativo della Federazione ha la meglio’, ha sottolineato.(segue) SPR NG01 sid 311705 OTT 24