Gli allievi dei licei militari diventano protagonisti della Settimana Nazionale dedicata alle discipline “Stem”
Duecento ragazze e ragazzi – allievi di scuole militari e studenti degli istituti civili – insieme per ragionare sulle tante opportunità delle nuove tecnologie, ma anche sulle possibili insidie che potrebbero minacciare la vita di ognuno di noi.
Nel corso della prima settimana nazionale dedicata alla divulgazione delle discipline scientifiche “Stem” – istituita con la legge 187 del 2023 – il ministero della Difesa ha promosso un’iniziativa rivolta ai giovani, coinvolgendo quattro licei militari – Nunziatella di Napoli, Morosini di Venezia, Teuliè di Milano e Douhet di Firenze – con un’alta percentuale di ragazze, il 40% dei partecipanti. L’obiettivo non è solo formativo. E’ anche quello di infrangere il muro invisibile del pregiudizio che considera le donne poco adatte agli studi e alle professioni scientifiche – le cosiddette materie “Stem”, appunto – e di conseguenza anche a una carriera militare in questi ambiti. Niente di più errato. Per questo motivo il ministero della Difesa ha organizzato una giornata di formazione su quattro progetti, sotto il coordinamento del capitano dell’Esercito, Sonia Forconi, che ha guidato quattro tutor donne, tutte ufficiali in diversi corpi militari.
“Sono laureata in ingegneria informatica e dopo il dottorato mi sono arruolata come ufficiale dell’Esercito – spiega il capitano Forconi -. L’evento è stato pensato per i giovani, senza distinzione di genere, tra i 16 e i 18 anni, che sono stati divisi in gruppi per lavorare a quattro progetti didattici. Personalmente, ho seguito il progetto sulla cybersecurity, essendo un’esperta di questo settore”. Nel caso di questo scenario sulla lotta agli hacker gli allievi della Scuola Militare Nunziatella hanno condotto una simulazione di attacco cibernetico: si tratta del cosiddetto “phishing”, uno dei più diffusi, che mira a carpire in maniera ingannevole informazioni sensibili e personali mediante l’invio di email fraudolente.
“Il progetto è stato vissuto con grande interesse dai partecipanti, perché è un tipo di attacco che può colpire chiunque sia nel mondo militare sia civile e per il quale bisogna essere preparati con una formazione adeguata”, evidenza il capitano Forconi, che aggiunge: “La Difesa si trova ad affrontare minacce cibernetiche di diverso tipo, a cominciare dal cybercrime, e mi riferisco a truffe, frodi telematiche, furti di identità e cyber-espionage, con l’acquisizione indebita di dati e informazioni sensibili. E, ancora, il cyber-terrorism, con propaganda su siti web e attacchi a siti governativi, e, infine, il cyber-warfare, vale a dire operazioni militari condotte attraverso le reti informatiche. Proprio per fronteggiare eventuali cyberattacchi – sottolinea – la Difesa dispone di un comando operativo interforze”.
Un secondo progetto riguarda il tema, sempre più complesso, della disponibilità di risorse strategiche come le “terre rare”, indispensabili per l’hi-tech, dall’elettronica alle nanotecnologie. Gli allievi hanno approfondito i problemi del loro recupero sostenibile. “Nel terzo progetto, invece, condotto dalla scuola navale militare Morosini di Venezia, dal titolo Offshore Wind Energy, From Sea to Sky, è stata affrontata la tematica delle energie rinnovabili, con una particolare attenzione all’eolico offshore. Infine, la scuola militare aeronautica di Firenze ha condotto un progetto sugli effetti dello space weather, la meteorologia spaziale”: a partire dalle condizioni ambientali dello spazio, si studiano il flusso di particelle cariche, i campi magnetici e le radiazioni elettromagnetiche prodotti dall’attività solare e in grado di alterare il funzionamento dei sistemi satellitari e delle reti terrestri.
“Lo spazio – conclude il capitano Forconi – è un domino in cui la Difesa, in questo momento storico, è protagonista. Mi riferisco alla missione spaziale AX-3 di Axiom Space, che ha come obiettivo, il conseguimento un accesso sicuro allo spazio. Inoltre, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale il colonnello Villadei ha condotto numerosi esperimenti, in totale 30, di cui 13 italiani promossi dalla Difesa”.
[Fonte: www.lastampa.it]