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liberoreporter.it – Nato sotto pressione: minacce russe e nuove alleanze in un mondo sempre più instabile

I timori di un’escalation in Ucraina si intrecciano con le tensioni asiatiche e il ruolo strategico della Cina
La crescente minaccia russa non si limita al fronte ucraino, ma coinvolge anche i Paesi membri della Nato. Lo hanno ribadito ieri i ministri della Difesa di Germania, Francia, Polonia, Italia e Regno Unito, riuniti a Berlino per definire strategie comuni di difesa. Tra i temi principali del vertice: l’escalation del conflitto in Ucraina e le implicazioni per la sicurezza europea. Alla discussione ha partecipato in videocollegamento anche il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov.

Rafforzare la difesa europea
Il ministro tedesco Boris Pistorius, insieme ai colleghi Sébastien Lecornu (Francia), John Healey (Regno Unito), Wladyslaw Kosiniak-Kamysz (Polonia) e al sottosegretario italiano Isabella Rauti, ha sottolineato la necessità di aumentare la produzione di armi in Europa, coinvolgendo direttamente l’Ucraina. Pistorius ha indicato come priorità lo sviluppo di droni dotati di intelligenza artificiale e una maggiore cooperazione per la produzione di munizioni. “L’Ucraina deve poter negoziare da una posizione di forza”, ha affermato, ribadendo che l’invasione russa ha ormai una portata globale.

Le dichiarazioni di Pistorius si collegano alle crescenti preoccupazioni per l’impiego di soldati nordcoreani da parte di Mosca e per il lancio di nuovi missili russi a medio raggio, che rappresentano una minaccia per tutta l’Europa.

Il ruolo della Cina e l’asse con la Corea del Nord
Sul fronte asiatico, il riavvicinamento tra Russia e Corea del Nord solleva interrogativi. Il vicesegretario di Stato americano Kurt Campbell ha dichiarato che Pechino guarda con disagio questa alleanza, temendo che possa rafforzare l’influenza statunitense nella regione attraverso legami più stretti con Corea del Sud e Giappone.

Nonostante un apparente malcontento cinese, gli analisti restano scettici su una reale frattura tra Mosca e Pechino. Secondo l’ammiraglio Samuel Paparo, capo del Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti, la relazione tra Russia, Cina e Corea del Nord è una “simbiosi transazionale”, con scambi reciproci di armamenti, tecnologie e risorse.

La Cina, che fornisce alla Russia semiconduttori e macchinari essenziali per la produzione bellica, è vista da molti come un alleato imprescindibile per Putin. “Senza il sostegno cinese, la Russia non potrebbe continuare la guerra in Ucraina”, ha affermato Andrew Shearer, direttore dell’intelligence australiana.

Prevenzione e difesa: l’Europa si prepara al peggio
Di fronte a un possibile peggioramento del conflitto, la Germania sta aggiornando i propri piani di difesa civile. Berlino sta mappando bunker e rifugi, includendo stazioni ferroviarie sotterranee e parcheggi, e incoraggiando i cittadini a preparare rifugi domestici.

Intanto, cresce il dibattito sull’ipotesi di un intervento militare internazionale più diretto in Ucraina, con il Regno Unito e la Francia che discutono della creazione di un’alleanza europea ristretta per la sicurezza della regione.

[Fonte: www.liberoreporter.it]

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