Atto n. 1-00070 (Testo 2)
(Riformulazione del n. 1-00070)
Pubblicato il 8 ottobre 2019, nella seduta n. 152
CIRIANI , URSO , FAZZOLARI , BALBONI , BERTACCO , CALANDRINI , DE BERTOLDI , GARNERO SANTANCHE’ , IANNONE , LA PIETRA , LA RUSSA , MAFFONI , NASTRI , PETRENGA , RAUTI , RUSPANDINI , TOTARO , ZAFFINI
Il Senato,
premesso che:
il dittatore venezuelano, Nicolas Maduro, diventato per la prima volta presidente del Venezuela nel 2013, dopo la morte di Chavez, è stato riconfermato dalle elezioni “farsa” del 20 maggio 2018, ampiamente contestate e ritenute illegittime sia dalla comunità venezuelana che da quella internazionale;
il popolo venezuelano con imponenti manifestazioni in nome della libertà, ha ottenuto che Juan Guaidó assumesse la presidenza ad interim del Venezuela, come previsto dall’articolo 233 della Costituzione, che consente all’Assemblea nazionale di revocare il mandato al presidente illegittimamente eletto e nominare un presidente ad interim per indire nuove elezioni entro 30 giorni;
sono passati 9 mesi da quando, il 23 gennaio 2019, Juan Guaidò ha assunto il ruolo di presidente ad interim, riconosciuto da una cinquantina di Paesi, anche europei, e da organizzazioni internazionali: mesi pieni di eventi e di scontri, ma che non hanno portato al cambiamento desiderato;
la comunità internazionale e il Governo italiano non hanno mai riconosciuto la validità delle elezioni di Maduro, che, dunque, siede illegittimamente al potere da oltre due anni;
la crisi economica del Venezuela è sempre più profonda e non vi è possibilità di invertire questo peggioramento senza un cambiamento politico, anche se le sanzioni economiche venissero allentate;
in attesa di progressi nei negoziati, il popolo venezuelano continua a soffrire tra mancanza di beni di prima necessità, inflazione galoppante e altissimi tassi di criminalità e violenza, sempre ad un passo dalla guerra civile, con centinaia di feriti e decine di morti negli scontri di piazza; la produzione petrolifera nazionale, una delle più ricche del mondo, è crollata da 2,5 milioni di barili al giorno nel 2015 a 1,1 milioni di barili a novembre 2018; negli ultimi quattro anni, il prodotto interno lordo si è contratto del 30 per cento e, nel 2017, l’inflazione ha superato l’incredibile soglia del milione per cento; il costo della vita è insostenibile, i beni alimentari scarseggiano e un abitante su tre è sottopeso; sono milioni le persone fuggite all’estero mentre 3 milioni sono ridotte completamente in miseria; a partire dal 2014, oltre 12.800 persone sono state arrestate per le manifestazioni contro il Governo, mentre sono stati denunciati centinaia di casi di maltrattamenti ai danni di oppositori, compresi 31 casi di tortura;
l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) ha annunciato che sono circa 2,3 milioni i venezuelani che hanno abbandonato il Paese negli ultimi anni, un milione solo tra il 2015 e il 2017;
considerato che:
la comunità di italiani in Venezuela è importante e numerosa; su una popolazione totale di quasi 32 milioni di abitanti, ben 150.000 sono cittadini italiani e circa 2 milioni di origine italiana; sono migliaia le richieste di cittadinanza italiana avanzate negli ultimi anni e rimaste per lo più inevase;
gli italiani in Venezuela oggi non riescono nemmeno a fare il rinnovo di un passaporto o a portare avanti una richiesta di cittadinanza, visto che è quasi impossibile prenotare un appuntamento attraverso il sistema on line, al punto che si è creata una rete di gestori o intermediari che vendono illegalmente gli appuntamenti;
la comunità di italiani in Venezuela, importante e numerosa, attraverso le proprie associazioni, si è appellata ai massimi rappresentanti della madrepatria chiedendo aiuto e sostegno;
ritenuto che
l’appoggio internazionale ai negoziati in corso è importante per aumentare la garanzia di elezioni presidenziali trasparenti e monitorate a livello internazionale e che siano rafforzate le istituzioni pubbliche democratiche, in modo da facilitare una soluzione pacifica, democratica e condivisa, in un processo di riconciliazione nazionale;
il legame tra l’Italia e il Venezuela è molto stretto e, comunque, non ci può essere incertezza né esitazione nella scelta tra la volontà popolare e la richiesta di democrazia da un lato e la violenza della forza dall’altro,
impegna il Governo:
1) a riconoscere immediatamente il presidente Juan Guaidò quale legittimo presidente ad interim del Venezuela;
2) a garantire la celere evasione delle richieste di cittadinanza presentate da cittadini venezuelani di ceppo italiano attraverso l’adozione di efficaci misure, anche di carattere economico e finanziario;
3) ad incrementare, presso la rete consolare in Venezuela, le risorse umane necessarie per accogliere le domande di rimpatrio in Italia e accelerare i procedimenti di riconoscimento della cittadinanza in favore dei cittadini venezuelani in possesso dello status civitatis italiano;
4) a concedere il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ai sensi del decreto legislativo 8 gennaio 2007, n. 3, ai cittadini venezuelani di ceppo italiano che hanno presentato richiesta di cittadinanza italiana e che sono ancora in attesa di conoscerne l’esito.
[Fonte: www.senato.it]