Atto n. 1-00495
Pubblicato il 5 luglio 2022, nella seduta n. 448
Esame concluso in data 06/07/2022 nella seduta n. 449 dell’Assemblea
URSO, CIRIANI, RAUTI Isabella, BALBONI, BARBARO, CALANDRINI, DE BERTOLDI, DE CARLO, DRAGO Tiziana Carmela Rosaria, FAZZOLARI, GARNERO SANTANCHÈ Daniela, IANNONE, LA PIETRA, LA RUSSA, MAFFONI, MALAN, NASTRI, PETRENGA Giovanna, RUSPANDINI, TOTARO, ZAFFINI
Il Senato,
premesso che:
i dati sull’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo sono allarmanti, ove si pensi che l’Europol ha stimato che circa l’1 per cento del prodotto interno lordo annuale della UE è coinvolto in attività finanziarie sospette;
le attività di riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo minacciano seriamente l’integrità dell’economia e del sistema finanziario della UE e la sicurezza dei cittadini che devono essere protetti dal terrorismo e dalla criminalità organizzata;
si è, dunque, ritenuto adottare misure volte ad adeguare il quadro normativo UE alle nuove sfide legate all’innovazione tecnologica, come le valute virtuali, la maggiore integrazione dei flussi finanziari nel mercato unico e la natura globale delle organizzazioni terroristiche;
a tal fine nel luglio 2021, la Commissione europea, nell’ambito di un’estesa riforma delle norme in materia di materia di antiriciclaggio e contrasto al finanziamento del terrorismo, ha formulato proposte normative volte al rafforzamento dei poteri e della cooperazione tra le autorità nazionali e all’armonizzazione degli obblighi antiriciclaggio degli operatori con l’obiettivo di uniformare l’operato delle financial intelligence unit (UIF) mediante norme più stringenti;
tra le proposte è stata prevista anche la creazione di un’Autorità europea antiriciclaggio, Anti money laundering authority (AMLA), con compiti di supervisione, di supporto e coordinamento tra le UIF nazionali con l’obiettivo di migliorare l’individuazione di transazioni e attività sospette, sventando le scappatoie utilizzate dai criminali per riciclare proventi illeciti o finanziare attività terroristiche attraverso il sistema finanziario;
l’Autorità, la cui istituzione è prevista dal 1° gennaio 2023, avrà poteri di vigilanza e di indagine (con il potere di imporre sanzioni amministrative e penali pecuniarie) nei confronti dei soggetti obbligati “selezionati”, vale a dire enti creditizi e finanziari o i gruppi di enti creditizi o finanziari;
più specificatamente i compiti dell’AMLA saranno: a) sostenere le UIF nazionali nel loro lavoro per migliorarne la capacità analitica dei flussi illeciti e fare dell’intelligence finanziaria una fonte di informazioni fondamentale per i servizi di contrasto; b) vigilare direttamente su alcuni degli enti finanziari più rischiosi che operano in un gran numero di Stati membri o richiedono un’azione immediata per far fronte a rischi imminenti; c) monitorare e coordinare gli organismi di vigilanza nazionali responsabili di altri soggetti finanziari e coordinare gli organismi di vigilanza dei soggetti non finanziari; d) sostenere la cooperazione tra le UIF e facilitare il coordinamento e le analisi congiunte tra di loro, al fine di individuare meglio i flussi finanziari illeciti di natura transfrontaliera;
la diffusione e l’evoluzione delle nuove tecnologie, quali le criptovalute, che hanno come obiettivo quello di introdurre dei sistemi di pagamento svincolati dai sistemi bancari tradizionali, hanno progressivamente destato una sempre maggiore preoccupazione, soprattutto in forza della capacità di tali strumenti, grazie a meccanismi di “pseudonimato”, di prestarsi ad attività criminose, come è stato evidenziato nel rapporto Europol del 2021 “Cryptocurrencies. Tracing the evolution of criminal financies”, che ha posto l’attenzione soprattutto sull’utilizzo di questa “moneta virtuale” con finalità di riciclaggio di denaro proveniente da attività criminose;
considerato che:
negli anni, nel solco della strada aperta da “giudici eroi” quali Rosario Livatino, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, ma anche dell’impegno significativo delle forze dell’ordine, l’Italia si è distinta per un costante impegno nella lotta alla criminalità organizzata ed alle attività di riciclaggio di nuova generazione (attraverso attacchi cibernetici, criptovalute, eccetera) ed ha svolto un notevole lavoro di contrasto, arricchendosi di esperienze investigative di notevole valore affiancate dall’adozione di un’articolata normativa che ha recepito anche quanto previsto a livello comunitario;
in Italia sussistono le alte competenze della UIF connesse alle varie autorità dello Stato, alla magistratura, alle competenti forze dell’ordine, ad organismi antimafia e antiterrorismo;
considerato, altresì, che:
nonostante l’Italia sia il terzo Paese europeo per popolazione, ad oggi non ospita alcuna sede di authority europea in ambito economico e finanziario nonostante la normativa e la vigilanza sono molto avanzate e le banche abbiano fatto grossi investimenti per adeguarsi;
il Parlamento, la Commissione e il Consiglio dell’Unione europea hanno sede a Bruxelles; la Banca centrale europea e vigilanza sulle banche sono a Francoforte; l’Autorità bancaria europea e quella degli strumenti finanziari e dei mercati si trovano a Parigi, mentre Madrid ospita l’Organizzazione internazionale dei regolatori sugli strumenti finanziari; infine il comitato che definisce le macro regole per tutto il mondo bancario e finanziario si trova a Basilea (come si evince dal suo nome);
a tal proposito, il Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica (COPASIR), nella sua relazione al Parlamento sull’attività svolta dal 1° gennaio 2021 al 9 febbraio 2022, ha sollecitato il Governo a farsi promotore in sede UE della candidatura dell’Italia ad ospitare la sede dell’AMLA;
tale proposta è stata condivisa in più occasioni, ma anche in sede di audizione presso lo stesso Comitato, lo scorso settembre, dal presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, quando riferendo sul ruolo delle nuove tecnologie e il contrasto ai crimini cibernetici nel settore bancario, sulle criptovalute anche quale strumento della criminalità organizzata, ha apprezzato la possibilità che l’Italia rivendichi la sede della costituenda Autorità anti riciclaggio europea;
anche il comandante generale della Guardia di finanza, generale Giuseppe Zafarana, il 30 novembre 2021, sempre del corso dell’audizione presso il COPASIR, tracciando un quadro aggiornato delle attività poste in essere dal Corpo, ha condiviso l’ipotesi che l’istituenda Autorità anti riciclaggio europea abbia sede in Italia;
in occasione dell’ultima riunione lo sorso giugno, il Consiglio UE ha approvato la sua posizione parziale sulla proposta di regolamento relativa all’istituzione della nuova Autorità antiriciclaggio europea, parziale perché non è stato trovato un accordo sulla sede;
sulla base di tale considerazione, il Comitato si è fatto portatore di tale istanza nella speranza che i negoziati in corso che proseguiranno durante il semestre francese porteranno all’esito auspicato,
impegna il Governo ad attivarsi presso tutte le sedi europee affinché l’Italia venga designata come Paese ospitante la sede dell’Autorità per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
[Fonte: www.senato.it]