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Nasce il Fondo Pino Rauti alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma

Il 19 novembre 2020, data in cui ricorre il compleanno di Pino Rauti, è stato inaugurato – in modalità virtuale – il FONDO PINO RAUTI , presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, la più grande d’Italia. Al momento la consultazione è possibile solo on-line (archivista.bnc.roma.sbn.it/fonds/32) nel rispetto delle norme anti-Covid ma, con la riapertura al pubblico delle Biblioteche, sarà consentita la fruizione sia della parte archivistica che della biblioteca personale di Pino Rauti. La consistenza del FONDO archivistico e bibliografico PINO RAUTI è di 2880 volumi provenienti dalla biblioteca privata di Pino Rauti, cui si aggiungono un considerevole numero di Riviste, e di 1898 Unità archivististiche, organizzate in 80 Faldoni, contenuti in 6 scatole. Dal sito della Biblioteca, si avvia la Ricerca digitando il Nome e il Cognome, Pino Rauti, per accedere direttamente all’Archivio personale ed anche alla sua Biblioteca (categoria “Possessore”), quest‘ultima è consultabile anche nell’OPAC Catalogo SBN.
L’archivio personale restituisce un arco cronologico compreso tra il maggio 1926 – anno di nascita di Pino Rauti – ed il Febbraio 2012, anno della sua scomparsa, avvenuta il 2 novembre; la biblioteca personale comprende volumi anche datati, dal più antico del 1866, fino ad edizioni moderne che superano il 2012 ed arrivano fino al 2016, si tratta di volumi editi dopo la sua scomparsa, riferibili alla sua figura ed alla sua attività, e che sono stati donati alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma dal “Centro Studi Pino Rauti”.
La parte archivistica del FONDO PINO RAUTI appartiene ai cosiddetti “Fondi d’Autore” ed è stato riconosciuto di interesse storico particolarmente importante nel 2017 dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio; l’Archivio – donato nel 2018 , insieme ai volumi della biblioteca personale, dagli Eredi Rauti (le figlie Alessandra e Isabella) – è articolato in 10 serie archivistiche tematiche , 28 sottoserie e 23 sottosottoserie, nel complesso le sezioni ricostruiscono l’attività politica e parlamentare, quella giornalistica e di studioso (con la presenza di numerosi manoscritti e appunti) ma anche le vicende giudiziarie che hanno segnato per anni la vita di Pino Rauti, prima di risolversi nella piena assoluzione. Si aggiungono le Sezioni dedicate alla Rassegna Stampa su Pino Rauti, alla sua corrispondenza pubblica e privata, ed un significativo corpus fotografico e di Audiovisivi nonché materiale a stampa di carattere pubblicistico e di propaganda politica.
Nel complesso il FONDO PINO RAUTI rappresenta una miniera di materiali, editi ed inediti, utili agli studiosi, agli appassionati, agli studenti ed ai ricercatori e più semplicemente a tutti colori che vogliano avvicinarsi o approfondire la figura di Pino Rauti ma anche il mondo della Destra italiana. La documentazione ricostruisce il profilo biografico e politico-istituzionale di Pino Rauti ma anche il personaggio poliedrico: intellettuale, ideologo, scrittore, giornalista, saggista, studioso e leader; e sullo sfondo il racconto della storia della Destra in Italia, dalle origini del Movimento Sociale Italiano fino alla fondazione del Partito della “Fiamma tricolore” – dopo il Congresso di Fiuggi e la nascita di Alleanza Nazionale – ed oltre, fino al 2012.
La costituzione del FONDO PINO RAUTI, il riconoscimento di “bene culturale” e la sua collocazione in un soggetto conservatore così prestigioso come la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, rappresentano un traguardo importante nella “storia delle idee” e consentiranno di trasmettere un’eredità intellettuale, ricca di spunti di attualità e di insegnamenti ancora validi.
Pino Rauti non ha avuto il tempo di organizzare la documentazione da lui stesso conservata per anni e selezionata con cura ma in un appunto manoscritto, ritrovato nell’archivio personale, ne auspica la realizzazione scrivendo “Quando (e se) si riuscirà ad organizzare un Archivio Pino Rauti , contenente suoi documenti, discorsi e scritti, rappresenterà una fonte di informazione politica di prim’ordine e anche un valido punto di riferimento di natura culturale. Anzitutto per la storia della Destra in Italia dal primo dopoguerra in poi, anche prima della nascita di quello che fu poi il Movimento Sociale Italiano (…)”.
Niente da aggiungere alle sue parole, qui riportate testualmente, tranne che quell’idea, forse quel sogno, oggi è una realtà e qualcuno è riuscito ad organizzarlo.

Isabella Rauti
Presidente del “Centro studi Pino Rauti”

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