di Gino Gullace
Il marito è fiero di lei.
Con il padre con i gradi di ufficiale potrà lavorare in caserma e andare in missione all’estero. Un’opportunità aperta a tutti i laureati.
Verso l’ambito traguardo: il 15 novembre, a Torino, nell’ampio piazzale della scuola di applicazione dell’Esercito, si svolgerà la solenne cerimonia del giuramento; Isabella, certamente commossa fino alle lacrime, prometterà di essere fedele alla Repubblica italiana e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri per la difesa della Patria e delle sue libere istituzioni, dopodiché sarà a tutti gli effetti un ufficiale di complemento della riserva selezionata, pronta a trascorrere mesi di lavoro in qualche caserma e – se necessario – anche a recarsi in missione all’estero, nei difficili teatri dell’Afghanistan e Libano dove sono impegnati i contingenti delle nostre Forze armate.
In prima fila, a condividere con lei questo toccante momento, ci sarà il marito Gianni Alemanno, uno dei pochissimi politici italiani di lungo corso a non aver scapolato il servizio militare (quand’era obbligatorio) facendo appello a qualche raccomandazione o, peggio, certificato medico compiacente: alla fine degli Anni 70, infatti, l’ex sindaco della capitale si fece il suo anno di naia, da soldato semplice, nel primo reggimento dei Granatieri di Sardegna presso la caserma Gandin di Via del Forte di Pietralata. «Un’esperienza bella e formativa», ha ricordato Alemanno. «Ma ricordo ancora il freddo nelle ossa di quelle interminabili guardie notturne…».
Per fortuna, in qualità di ufficiale, Isabella non sarà tenuta a svolgere questo genere di fatiche riservate alla truppa. ma come ha fatto una signora ancora giovane, ma non più giovanissima, a ottenere quello che in genere pensiamo sia riservato a ragazzi baldi e forti? Semplicemente usufruendo dell’articolo 674 del decreto legislativo 15 marzo 2010, numero 66. In parole povere, di una legge abbastanza recente, ma pochissimo conosciuta, che consente a tutti i cittadini in possesso di una laurea (fino all’età di 62 o 65 anni, a seconda del diploma), di far domanda di arruolamento (sempre che lo Stato maggiore ritenga utile alla causa la professionalità del richiedente) in qualità di ufficiali di complemento: non si è obbligati in caserma a tempo pieno (e dunque si può continuare a svolgere la propria professione), ma si può essere richiamati per periodi più o meno breve a concorrere in virtù delle competenze personali alla realizzazione di qualche progetto delle Forze Armate, esercito, Marina, Aeronautica e anche Carabinieri.
Ha affrontato prove psico-fisiche
Isabella, laureata in Lettere e pedagogia, giornalista professionista e docente universitaria, con un curriculum ricco di prestigiosi incarichi pubblici e ruoli politici, dopo aver presentato l’istanza di arruolamento si è sottoposta a uno «stage capacitativo» di due giorni, cioè ad approfondite visite mediche e colloqui per la valutazione non solo dell’efficienza fisica ma anche del suo equilibrio psichico e motivazionale, presso il VFP1, il centro per i Volontari di ferma prefissata di un anno, di Roma.
Superato questo ostacolo, ha svolto, a Torino, un corso di cinque settimane presso la Scuola di applicazione dell’Esercito. Ora c’è il giuramento. Poi il grande sogno di Isabella diventerà finalmente realtà.
[Fonte: www.pressreader.com]