“A livello nazionale – ha detto Isabella Rauti – lo scontro sarà contro il movimento 5 stelle. Sarà comunque, dopo tutta una serie di governi non eletti, un voto di svolta. Non votare è una rinuncia ad un esercizio di un dovere”.
CASALMAGGIORE – Infrastrutture, servizi, agricoltura, turismo slow, tutela del made in Italy. Questa mattina, in sala consiliare, il Centro Destra unito si è presentato con i propri candidati alle elezioni politiche e regionali del prossimo 4 marzo. Presenti, oltre al sindaco Filippo Bongiovanni (che ha fatto gli onori di casa), candidato in Regione per la Lega, Paola Pelizzoni, altra candidata per Fratelli d’Italia in regione, Raffaele Volpi (Lega), candidato alla Camera nell’uninominale nel collegio Lombardia 4 e Isabella Rauti (Fratelli d’Italia) candidata al Senato della Repubblica, sempre nell’uninominale.
E’ stato un momento di condivisione per fare il punto su un territorio – quello casalasco – in cui come detto dal primo cittadino Filippo Bongiovanni “Tutto sommato si vive ancora bene perché si è ancora a stretto contatto con la dimensione umana delle cose”, ma in cui i problemi ci sono e dovranno essere affrontati. Magari (e perché no, questo almeno si sono augurati tutti i candidati) in sinergia tra una Regione a guida leghista ed una nazione affidata al CentroDestra.
Più facile la prima ipotesi della seconda, ma la speranza dei candidati è quella che si arrivi anche a livello nazionale a raggiungere i numeri per governare. Senza sotterfugi o ‘inciuci’. “Siamo gli unici due partito che hanno respinto sin da subito qualunque ipotesi di accordo post elettorale – ha chiosato Raffaele Volpi – e lo ribadiamo anche oggi”. La sicurezza comunque non c’è, anche perché gli eventuali interlocutori per un accordo post elettorale potrebbero essere altri. “A livello nazionale – ha detto Isabella Rauti – lo scontro sarà contro il movimento 5 stelle. Sarà comunque, dopo tutta una serie di governi non eletti, un voto di svolta. Non votare è una rinuncia ad un esercizio di un dovere. Per quanto riguarda i 5 Stelle, hanno mostrato ovunque siano andati a governare incompetenza ed incapacità. Sono animati solo da una furia giacobina”.
Ma torniamo al territorio. Ad introdurne i problemi il sindaco Filippo Bongiovanni: “La problematica maggiore in questo momento è il ponte sul Po che è stato chiuso. Ha terminato la sua vita utile. La prima richiesta per voi quando sarete in Parlamento è di proseguire nell’iter per il ponte nuovo, dopo la cessione all’Anas. Sarete le nostre sentinelle a Roma”. Poi i treni: “La situazione è di sfascio – ha spiegato Bongiovanni – e la Brescia Parma è a binario unico, non elettrificata e con mezzi risalenti al 1978. RFI non prevede investimenti ne nel breve ne nel lungo periodo. Questo è inaccettabile. Il servizio è assolutamente scadente, ma non può essere solo una questione di mezzi: non possiamo far girare delle Ferrari su una mulattiera”. Poi ancora un accenno all’ospedale: “Il progetto messo in campo, al vaglio del ministero della salute, dovrebbe tutelare il punto nascite. Se è vero che Casalmaggiore è sotto i 500 parti, numero minimo necessario per tenere aperti i punti nascite, considerare che Oglio Po ed Ospedale di Cremona sono seguiti da un equipe unica porta a circa 2000 parti all’anno tra le due strutture”. Poi TiBre: “Se ne parla da prima che io nascessi. Bisogna dare seguito ai lavori tra Sissa e Trecasali, perché a quell’opera sono legate tutte le opere compensative. Vogliamo sapere da chi le fa ed ha ottenuto la concessione quali sono i tempi”. Il primo cittadino ha accennato anche alla tutela del Po: “Il più grande patrimonio della nostra terra” e dell’importanza del settore della trasformazione alimentare: “Siamo una terra in cui il livello dell’agroalimentare è altissimo, bisogna tutelare tutta la filiera”.
Dopo il sindaco è stato il turno di Elisabetta Rauti: “Siamo convinti di aver elaborato un programma in grado di dare risposte ai territori. I 1o punti fondamentali che riguardano questo territorio rispondono appieno alle domande. Sviluppo delle infrastrutture come punto fondamentale del programma, non solo per quanto riguarda i ponti, ma maggior attenzione al territorio per quel che riguarda il possibile dissesto idrogeologico, le autostrade, la navigabilità del Po”. La Rauti ha parlato di PAC e dell’esigenza di farsi sentire affinché “Siano garantiti, e con tempi certi, i contributi agli agricoltori”, di tutela del made in Italy: “Non solo dalla concorrenza esterna. La tutela del made in Italy parte da un maggior impegno a livello europeo a difesa dei nostri prodotti. Guardiamo con sospetto agli accordi internazionali”. Infine un accenno alla promozione del territorio: “Questo non deve essere solo un territorio di passaggio, dobbiamo promuovere una forma di turismo che io definisco slow tourism, in cui siano potenziate le strutture ricettive. Chi viene qui non deve venire solo di passaggio, ci sono tante cose per le quali vale la pena fermarsi”. La Rauti si è detta pronta a farsi da portavoce delle esigenze del territorio a Roma.
A Raffaele Volpi la chiusura: “Ho avuto modo di percorrere le due province di questo collegio cerniera. Ho trovato un territorio dalle qualità importanti. Questa è una terra con un orgoglio nuovo, che poi è anche il mio. Io mi sento un provinciale e non mi offendo se qualcuno mi definisce tale. Non mi nascondo, c’è tanto lavoro da fare, a partire dalla valorizzazione del comparto produttivo. Ma non è l’unica cosa: bisogna valorizzare la cultura di queste terre, promuovere la bellezza di tante cose che non sono conosciute. La terra di provincia è ricca. Io vivo ad un quarto d’ora di macchina dall’aereoporto di Orio al Serio. Mi chiedo perché noi riusciamo ad intercettare solo l’1% dei viaggiatori sul nostro territorio. Dobbiamo tornare alla promozione dei beni artistici, della tradizione, della cultura di queste terre. Questo collegio ha due piccole capitali, che sono Casalmaggiore e Suzzara. Per quanto riguarda Casalmaggiore è impossibile pensare ad uno sviluppo del territorio con questa viabilità indecente. In questa legislatura c’è stato il rinnovo delle concessioni autostradali, ma nessuno ha chiesto ha chi ha ottenuto le concessioni quali siano i tempi e gli investimenti previsti. Per quel che riguarda la ferrovia, dobbiamo tornare a ragionare del ferro come infrastruttura essenziale”.
Pensare al territorio in maniera diversa: “Questo non è un territorio di confine, ma di continuità”. Infine la conclusione: “Il centrodestra, al di là di qualche differenza, sta insieme perché è unito sui valori comuni. Famiglia e tradizione si trasformano in valori e se non si parte da quelli non si va da nessuna parte. Prima i valori e poi tutto il resto”.
Nazzareno Condina
[Fonte: oglioponews.it]