“Zapping”, la trasmissione del Gr1, diretta e condotta da Aldo Forbice, ha concluso la sua campagna per salvare la vita della cristiana pakistana Asia Bibi. Sono state raccolte oltre 150 mila firme (esattamente 157.622), che costituiva l’obiettivo della trasmissione : in circa sei mesi, con una media di 25 mila adesioni al mese, circa 6000 la settimana. Fra le adesioni quelle di 100 sindaci e 30 presidenti di Province e Regioni. Ogni giorno sono arrivate in redazione, via e-mail, per fax e per posta, firme di famiglie intere raccolte nei bar, nei luoghi di lavoro, nei conventi, nelle parrocchie, persino nelle strade, negli autobus e nei taxi, in tutta Italia. Professionisti, lavoratori, studenti, casalinghe, docenti , religiosi, commercianti, negozianti, ecc.: la campagna umanitaria ha coinvolto, nel disinteresse dei grandi media, tutte le categorie sociali del paese. Asia Bibi, una donna cristiana di 45 anni, con cinque figli,condannata all’impiccagione per blasfemia, continua a rappresentare il simbolo di una persecuzione dei cristiani crescente nei paesi asiatici e africani. Com’è noto, la donna pakistana è stata arrestata nel 2009,in un villaggio del Punjab,accusata di aver pronunciato, nel corso di una lite con delle colleghe di lavoro, frasi ingiuriose nei confronti del profeta Maometto ; subito dopo è stata processata e condannata a morte. Del suo caso si era interessato Shahbas Bhatti, ministro per le minoranze religiose,che aveva sostenuto la liberazione di Asia e l’abolizione della iniqua legge sulla blasfemia. Ma il cristiano Bhatti,come è noto,è stato assassinato. Ora si attende un nuovo processo ,più equo e più giusto,in grado di assolvere e di concedere la libertà a una madre cristiana che spera solo di riabbracciare i suoi figli. Le 150 mila firme di “Zapping” saranno consegnate all’ambasciatore della Repubblica del Pakistan a Roma perché li trasmetta al presidente del suo paese. “Speriamo che l’iniziativa di Zapping – ha dichiarato Aldo Forbice – contribuisca a salvare la vita di questa donna. Dopo la nostra campagna vi è in corso una mobilitazione internazionale per Asia,che è diventata il simbolo di una persecuzione dei cristiani,sempre più ampia e sanguinosa in diverse aree del mondo. Sui diritti umani istituzioni e media si devono impegnare sempre di più perché,per fortuna,la gente è sempre più sensibile e più disponibile a lottare per la giustizia e la tutela degli esseri umani, come confermano proprio le nostre campagne”.
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