(OMNIROMA) Roma, 03 NOV – Roma capitale, l’ente territoriale che amministra il territorio comunale di Roma, ha impugnato al Consiglio di Stato l’ordinanza con cui il Tar del Lazio il 12 ottobre scorso si era pronunciato su un secondo ricorso presentato sulla questione delle cosiddette quote rosa nella giunta capitolina. In particolare, in quell’ occasione, i giudici amministrativi di primo grado non concedendo la sospensiva dell’ordinanza 177/2011 con cui si è proceduto alla formazione della giunta e nomina degli assessori tra cui il vicesindaco, con dieci uomini e due donne, aveva fissato al 25 gennaio la discussione nel merito del ricorso. In tale provvedimento il Tar aveva affermato come “allo stato degli atti e all’esito di una valutazione sommaria della documentazione prodotta affiorano profili di fondatezza” del ricorso proposto “con riferimento alle censure con le quali è contestato il difetto d’istruttoria e l’insufficienza di motivazione dell’atto impugnato”. Pertanto i giudici hanno ritenuto “evidenti ragioni di prevalenza dell’interesse pubblico a conservare l’efficacia del provvedimento” di nomina della giunta “al fine di consentire la normale prosecuzione dell’attività dell’ organo politico coinvolto”, rispetto “all’interesse delle ricorrenti”. Il ricorso al Consiglio di Stato sarà discusso davanti ai giudici della V sezione il 15 novembre. A rivolgersi al Tar sono state le consigliere Pd e Sel Monica Cirinnà, Maria Gemma Azuni, Francesca Bagni e Alida Castelli.
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