Grande affluenza alla tavola rotonda sul tema “Le azioni di contrasto pubbliche e private alla violenza di genere”, tenutasi a Rimini nella prestigiosa cornice della “Sala del Giudizio”.
Un’intensa ed animata mattinata di relazioni e di interventi del pubblico, ha consentito di analizzare le diverse sfaccettature di una tematica di preoccupante e stringente attualità, attraverso argomentazioni mai scontate e partendo dall’enucleazione di dati di carattere sia nazionale che provinciale elaborati dalla dirigente della divisione Anticrimine della locale Questura.
Nell’illustrare le motivazioni profonde che hanno spinto a progettare ed attuare l’iniziativa, il Prefetto Claudio Palomba ha, tra l’altro, posto in risalto l’obiettivo della giornata che, partendo da un approfondimento degli strumenti giuridici e culturali per contrastare gli episodi di violenza di genere e di stalking , intende promuovere e favorire quelle azioni positive che sul territorio riminese possono preventivamente contribuire ad arginare il fenomeno, a partire dai percorsi formativi scolastici fino alla creazione di centri di ascolto, di consulenza e di protezione delle vittime di tali violenze.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente del Tribunale di Rimini Rossella Talia che ha richiamato la necessità, quale strada maestra percorribile, del recupero dei valori della persona.
La tematica è stata sviluppata attraverso le relazioni di Alessandra Servidori (Consigliera nazionale di Parità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) che ha sottolineato il ruolo degli organismi di parità per combattere la violenza, anche in considerazione della circostanza che la difesa delle donne parte dall’avere un’occupazione e una retribuzione; di Sante Bascucci (Magistrato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro) che ha illustrato le criticità della vigente normativa e di Fabio Santarini (Psichiatra, Dirigente medico presso l’Ausl di Rimini), il quale ha narrato della difficoltà di riconoscere gli stalker, tra i quali solo una percentuale irrilevante potrebbe essere riconducibile a delle patologie accertabili sotto il profilo sanitario.
Particolarmente incisivo l’intervento del “Consigliere del Ministro dell’Interno per le politiche di contrasto della violenza di genere, sessuale e del femminicidio” Isabella Rauti la quale, relazionando a chiusura della tavola rotonda su “Le politiche del Ministero dell’Interno per la repressione e la prevenzione dei reati e la protezione delle vittime, alla luce della recente legge sul “femminicidio”, ha avuto modo di ripercorrere l’evoluzione normativa in materia e le numerose iniziative che vedono il Ministero dell’Interno fortemente impegnato sia sul fronte del contrasto che su quello della prevenzione, non disgiungendo mai gli interventi attuativi dall’attenzione verso un agire globale sul piano culturale, allo scopo di favorire il radicamento dei valori e dei principi consacrati nella vita individuale, familiare e sociale.
Azione che il Consigliere Rauti ha chiaramente declinato come fondamentale, sottolineando come peraltro essa sia emersa anche negli interventi che si sono susseguiti e che hanno confermato che “la maggior parte dei casi riguarda persone normali -anche di media ed alta estrazione sociale- e che essi si sviluppano per lo più in famiglia”, implicando in tal senso una responsabilità sociale dalla quale nessuno può sottrarsi.
[Fonte: www.prefettura.it]