(Public Policy) – Roma, 02 nov – Dietro la scelta di istituire una “Giornata della vita nascente”, si spiegava nella relazione introduttiva al ddl depositato nella scorsa legislatura, la considerazione che la lotta alla denatalità non può avvenire soltanto “attraverso provvedimenti di tipo economico, pur necessari”. L’indicazione del 25 marzo, invece, avrebbe “un respiro internazionale”, poiché “già altri Stati nel mondo (Argentina, Cile, Costarica, Ecuador, El Salvador, Filippine, Honduras, Nicaragua, Repubblica Domenicana, Paraguay, Perù e Portorico) hanno istituito – per decisione dei rispettivi Parlamenti – una giornata nazionale dedicata alla vita nascente”.
Nella giornata, lo Stato, le Regioni e gli enti locali, si legge all’articolo 2 del ddl della scorsa legislatura – saranno chiamati a organizzare o promuovere manifestazioni pubbliche, cerimonie e incontri di informazione e di riflessione, anche nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di “diffondere informazioni sulla gestazione, sulle comunicazione e l’interazione relazionale precoci tra madre e figlio, sulle cure da prestare al nascituro e alla donna in stato di gravidanza, sui diritti spettanti alla gestante, sui servizi sanitari e di assistenza presenti sul territorio, sulla legislazione sul lavoro a tutela della madre e del padre, nella prospettiva di far emergere la positività dell’esperienza genitoriale”. (Public Policy)
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021456 nov 2022
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