(red.) Il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia Brescia annuncia l’adesione e il sostegno alla manifestazione tenutasi sabato 15 maggio, in Piazza Duomo a Milano, contro il Ddl Zan. “Una piazza piena di speranza”, ha detto il coordinatore di Fratelli d’Italia, Paolo Inselvini, “una manifestazione che ha visto la partecipazione di famiglie, giovani e anziani; un’iniziativa che ha unito il popolo e l’Italia. Questa unione è rappresentata dallo stile adottato dai manifestanti: in maniera pacifica e senza alcun tipo di agitazione. Saremo sempre a sostegno di tutti coloro che hanno a cuore la famiglia e il futuro dei nostri figli, contro un disegno di legge liberticida, che limita la libertà di pensiero e di espressione, con l’unico obiettivo di sradicare la nostra identità e impartire l’insegnamento gender nelle scuole”.
“Come dipartimento ‘Pari opportunità, Famiglia, e Valori non negoziabili’ di Brescia”, ha aggiunto il responsabile Mario Fortunato, “abbiamo aderito a livello locale e nazionale alla manifestazione di sabato 15 maggio a Milano. Questa nostra partecipazione è in continuità con l’ azione che come dipartimento abbiamo promosso in questi anni. Nell’ultimo anno molti dei nostri amministratori hanno promosso una mozione contro questo disegno di legge, proposta condivisa con i movimenti a sostegno della famiglia e delle associazioni pro vita“.
“Continueremo ad impegnarci nella battaglia parlamentare”, ha assicurato la senatrice Isabella Rauti, responsabile nazionale del dipartimento. “Infatti, le norme per punire chi compie atti di violenza e di discriminazione, basati sull’orientamento sessuale, esistono già e non c’è nessun vuoto legislativo da colmare. La nuova fattispecie di reato che si vorrebbe introdurre, l’omotransfobia, inoltre, ha pericolosi contorni labili e lascia ampia discrezionalità al giudicante; potrebbe configurarsi come reato pensare e dichiarare – ad esempio – che un bambino ha il diritto di avere un padre ed una madre e non due genitori dello stesso sesso; esattamente come reato sarebbe, se la legge venisse approvata, condannare le adozioni omosessuali e chiedere che la maternità surrogata e la pratica dell’utero in affitto, già vietati nel nostro ordinamento, siano dichiarati reato universale”.
[Fonte: www.quibrescia.it]