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Il centrodestra domani mattina si riunirà prima della votazione delle 11 per decidere se votare scheda bianca, oppure se scrivere un nome.
Oggi comunque il centro destra ha fatto un passo avanti e la sinistra un passo indietro, non proponendo nomi ed anticipando una enpasse ulteriori nel terzo scrutinio di cui si deve assumere la responsabilità.
Il centrodestra inoltre è rimasto compatto, come dall’inizio di questa partita, ed ha avanzato una proposta di tre nomi che non sono di parte o di partito, perché due hanno un trascorso politico, come Pera e Moratti, ma non hanno una tessera in tasca, e la terza candidatura – quella di Nordio – non ha nessun trascorso politico e rappresenta un allargamento della proposta, proprio per aprire maggiormente al confronto.
La risposta della sinistra è stata deludente, perché se inizialmente c’è stata la disponibilità a valutare la proposta del centrodestra, subito dopo la riunione del centrosinistra, è tornata la preclusione pregiudizievole e non si è voluto neanche valutare nel merito la terna avanzata.
Il centrodestra ha il diritto e il dovere di esprimere e proporre, come stiamo facendo, delle candidature di spessore ed espressione di un’area culturale, rispetto alle quali però la sinistra pone veti a priori. Insomma quando la sinistra ha i voti, vuole imporre una persona di parte al Quirinale, quando non ha i numeri invoca una persona super partes, senza farne il nome, e vuole impedire al centrodestra addirittura di proporre delle candidature.
Fratelli d’Italia rivendica il diritto di rappresentanza, non solo per la democrazia dell’alternanza – che vorrebbe che al Colle salisse un Presidente non di sinistra – ma anche per il fatto che il centrodestra è stimato maggioritario nel Paese oltre che in maggioranza relativa rispetto al numero dei grandi elettori.