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rainews.it – Alpini in pellegrinaggio di pace sull’Adamello. La dedica alle portatrici del Vioz e dell’Adamello

Un giusto riconoscimento alle donne che durante la Grande Guerra aiutarono con enormi sacrifici i soldati in prima linea

60° Pellegrinaggio degli Alpini in Adamello.

Il 27 e 28 luglio le sezioni di Trento e di Valle Camonica dell’Associazione Nazionale Alpini portano il messaggio di pace e di impegno civile delle penne nere fino alla quota tremila, sopra Pejo. 

Il Pellegrinaggio 2024 è dedicato alle  donne portatrici del Vioz e dell’Adamello, per riconoscere il fondamentale supporto che queste donne hanno portato alla prima linea negli anni durissimi della Grande Guerra. Quelle donne hanno supportato i soldati al fronte, hanno collaborato alla realizzazione di trincee e baracche in quota. 

La Presidenza del Consiglio provinciale – scrive in una nota il presidente del Consiglio Claudio Soini – ha concesso il patrocinio all’evento, così come il logo della Commissione provinciale pari opportunità fra donna e uomo.

Alle 11 di sabato 27 luglio all’arrivo della Telecabina Pejo 3000, si è celebrata la Santa Messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre. 

Un momento per ricordare i caduti della prima guerra mondiale, austriaci e italiani, ma anche una cerimonia ufficiale per le 150 reclute, alpini e alpine di tutta Italia, che hanno appena concluso i 3 mesi di addestramento ad Aosta. E che ora sono entrati ufficialmente  nell’esercito e nel corpo alpino. A sancire il momento la cerimonia di consegna del cappello. I giovani alpini lo hanno ricevuto sotto gli sguardi di centinaia alpini in congedo dell’Ana.

“Quel che abbiamo fatto significa passare un testimone, consegnare loro una professionalità e un bagaglio di tradizioni di cui siamo estremamente fieri”, ha detto il comandante del Alpini il generale Michele Risi.

Con una novità: quest’anno nel pellegrinaggio alpino sono state ricordate anche le donne. Trentine e lombarde che durante la grande guerra furono “militarizzate” e utilizzate per sostenere i soldati al fronte col loro lavoro, nelle valli o come portatrici di vettovaglie in trincea. Alcune persero la vita. “Una moltitudine di donne che a loro modo hanno fatto la guerra. Dobbiamo toglierle da questo buco nero, e siccome hanno fatto la storia riportarle alla storia”, ha detto la sottosegretaria di stato alla difesa Isabella Rauti.

Nel pomeriggio è in programma la deposizione di una corona ai caduti nel cimitero di San Rocco.

 Domenica 28 il gran finale si terrà a Cogolo di Pejo dove alle 10:15 è prevista la sfilata, seguita dai discorsi delle autorità.

[Fonte: www.rainews.it]

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