Roma, 14 lug. – (Adnkronos) – ”La somministrazione della pillola Ru486 equivale ad una pratica abortiva, che tuttavia segue tempi e modalità diverse dall’aborto chirurgico tradizionale previsto dalla legge 194/78. Per questo sosteniamo, come da delibera di giunta, la necessità del ricovero di tre giorni, non per violare i diritti alla salute o la libertà di scelta ma per tutelarli”.
Lo ha detto Isabella Rauti, membro dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Lazio, intervenendo nel dibattito in corso oggi in Consiglio regionale del Lazio sulla mozione relativa alla somministrazione e all’utilizzo della pillola abortiva Ru486.
”I tempi di attuazione dell’aborto farmacologico, dall’assunzione della pillola all’espulsione del feto – conclude Rauti – devono essere monitorati. Questi diversi tempi comportano effetti non solo sanitari, ma anche psicologici differenti rispetto alle pratiche abortive chirurgiche. Ed è proprio per questo che si intende normare la somministrazione e monitorare tutte le fasi del processo nel rispetto del principio della tutela della salute delle donne e chi sostiene il contrario fa demagogia e ‘ideologizza’ il problema. Noi ci ispiriamo al principio di precauzione perché è in gioco la salute delle donne.”
(Cmu/Zn/Adnkronos)
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