(Adnkronos) – “L’immagine delle donne restituita dai media risente degli effetti commerciali e degli interessi pubblicitari della comunicazione – sottolinea Rauti – non si tratta di dichiarare guerra alla bellezza ma alla speculazione sulla bellezza delle donne e garantire il rispetto della identità e della dignità della figura femminile e del corpo delle donne. E’ necessario in questo senso rivedere il linguaggio della comunicazione ma anche intervenire sulle regole che la disciplinano”.
“Esistono norme ed organi di garanzia – conclude Rauti – ai quali è possibile fare riferimento per la tutela dell’immagine delle donne, ma è anche opportuno mettere mano ai codici normativi, nel rispetto delle direttive in materia dell’Unione Europea e, in particolare, con riferimento alla risoluzione (2008) del Parlamento europeo sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra uomo e donna”.
(Gsc/Ct/Adnkronos)
15-SET-10 17:34