(ANSA) – ROMA, 20 AGO – “Se il compito della politica è anche quello di costruire e garantire l’ equitá sociale e l’inclusione di tutti, allora la politica deve occuparsi anche della felicitá. Aumentare il prodotto interno lordo non basta, è necessario costruire un progetto politico mirato alla felicitá, intesa come benessere anche immateriale e qualitativo”. E’ quanto ha sostenuto Isabella Rauti, consigliere del Pdl alla Regione Lazio, durante il dibattito ‘Se il Pil non fa piu’ la felicitá che si è tenuto nell’ambito della manifestazione CortinaIncontra.
Perchè, ha spiegato “il Pil come sistema di valutazione del benessere individuale e sociale è necessario ma non piú sufficiente”. “La produzione materiale può essere misurata, ma numerosi fattori che – ha aggiunto – concorrono al benessere individuale e sociale, come salute, benessere, relazioni familiari e sociali, percezione della sicurezza e possibilitá di accesso ai servizi, sono immateriali e pongono problemi di valutazione. Al pil sfugge poi la dimensione sociale, perchè misurando la capacitá produttiva dimentica i cosiddetti invisibili, coloro che non producono, come i bambini, gli anziani, gli studenti. Ecco perchè sono necessari strumenti nuovi per valutare la qualitá della vita della persona e della societá”.
Le pulsioni dell’uomo non sono solo economiche: comprenderlo e rappresentarlo anche attraverso i numeri – ha concluso – è il compito di quella che definirei l’economia sociale di mercato e che rappresenta la via maestra attraverso la quale la politica può e deve prendersi cura del benessere del sistema Paese”.
(ANSA).
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