(ANSA) – ROMA, 9 SET – Un mucchio di pietre, bianche come l’innocenza, ai piedi delle gigantografie del volto di Sakineh, la donna iraniana che rischia la lapidazione, esposte sul piazzale del palazzo della Giunta regionale del Lazio: e’ l’iniziativa ‘Nessuno scagli la prima pietra’ varata oggi dalla governatrice Polverini e dalla sua giunta che hanno lasciato un sasso perche’, come ha sottolineato la presidente, ”sotto l’immagine di questa donna che ci e’ amica e anche sorella le pietre non vanno scagliate”. Un gesto che la presidente ha voluto allargare a tutti i cittadini che vorranno partecipare.
Sul piazzale, oltre alla squadra di governo del Lazio, anche molti consiglieri regionali e dipendenti dell’amministrazione. ”Sono felice di questa partecipazione – ha aggiunto la presidente -. Quando abbiamo saputo della sospensione della pena non ci siamo fermati perche’ non possiamo fidarci delle parole: sospendere non significa cio’ che noi vogliamo: cioe’ che Sakineh sia lasciata alla vita. Come ci ha chiesto il figlio della donna oggi dobbiamo tenere alta l’attenzione. Siamo qui anche per tutte le altre donne che in Iran subiscono la stessa pena e per tutti quelli che oggi vengono condannati a morte. Siamo tutti molto colpiti perche’ abbiamo capito – ha spiegato ancora – grazie anche al coraggio del figlio che questa e’ una battaglia che forse puo’ farci vincere in questa terribile storia di un paese dove le donne sono prive di diritti e in quanto tali subiscono pene diverse. Non facciamo cadere il silenzio proprio ora”. Alla cerimonia anche il presidente dell’associazione dei rifugiati politici iraniani in Italia, Davood Karim, che, parlando in prima persona come se fosse la stessa Sakineh, ha lanciato ”un ringraziamento dalla mia cella: non credete a questo regime che gia’ in altre occasioni ha sostenuto che le sentenze di sospensione in realta’ non sono mai arrivate”. molti si sono presentati con una fascia candida al braccio: ”E’ il ‘lutto bianco’ – ha spiegato la consigliera Isabella Rauti – che ho annunciato l’altro ieri. La sospensione e’ un segnale positivo ma aspettiamo quello definitivo in questa vicenda paradigmatica di quelle di tante donne come Sakineh.
L’ambasciatore iraniano – ha concluso – ha parlato di interferenza di paesi come l’Italia, ma io credo che in un villaggio globale come quello in cui viviamo questa non possa essere una interferenza”.(ANSA).
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09-SET-10 16:20 NNNN