CORTINA D’AMPEZZO (BELLUNO) (ITALPRESS) – “Il Ritardo storico, rispetto agli altri Paesi europei, con cui le donne italiane hanno avuto accesso al voto non è che il peccato originale nella storia del rapporto tra donne e politica. Nonostante questa legislatura abbia portato in Parlamento un numero record di donne 21 per cento alla Camera, 18 per cento al Senato, il dato ha scarso valore in termini assoluti se pensiamo che le donne costituiscono il 52 per cento della popolazione”. Lo ha detto Isabella Rauti, consigliere regionale del Lazio, intervenendo all’incontro “Politica, sostantivo femminile” organizzato nell’ambito di “Cortina InConTra” e moderato da Michele Mirabella.
“Nelle aziende – ha proseguito Rauti – le cose non vanno meglio con l’aggravante che, ancora troppo spesso, le gravidanze costituiscono un grosso limite alla crescita professionale e talvolta addirittura al mantenimento del posto di lavoro. Le quote rosa sono quindi un male necessario e forse un po’ triste da utilizzarsi come norma transitoria che nasce per correggere un difetto che si chiama deficit di democrazia. Se un sistema è deficitario non può garantire la rappresentanza di genere e quindi la sua efficacia”.
Secondo Isabella Rauti “il concetto di mentoring attraverso cui le donne dovrebbero affrontare l’accesso e la permanenza nelle stanze del potere supera l’idea di lobbyng e rappresenta una catena virtuosa di trasferimento di saperi, posizioni e competenze ed è la metafora contraria delle ‘faide di potere’. Le donne sono garanzia di buon governo, di razionalizzazione di costi e di tempi. Non abbiamo bisogno né di una retorica femminile, femminista, postfemminista che dir si voglia, ma nemmeno di un’antiretorica altrettanto discriminatoria che ritiene sia superata perché risolta. La politica deve colmare lo scarto tra la parità formale e normativa e quella sostanziale e sociale”.
(ITALPRESS).
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21-Ago-10 14:05
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