Roma, 8 nov. (Labitalia) – “Il Piano regionale di conciliazione dei tempi di lavoro e di vita delle donne è una risposta ai problemi di occupazione femminile e di competitività del Paese”. Oggi la consigliera Isabella Rauti, membro dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale del Lazio interviene alla ‘Tavola rotonda con il Governo-ritornare a crescere: eccellenze a confronto, riforme del governo e proposte degli imprenditori’ nell’ambito della sessione Formazione, mercato del lavoro e pari opportunità.
“Nella Regione Lazio – ha spiegato – nel primo trimestre 2010 in base ai dati Istat, il tasso di occupazione delle donne è stato pari al 49,3%, in controtendenza positiva rispetto alla media nazionale del 46,3%. Dati ben al di sotto degli obiettivi fissati dal Trattato di Lisbona del 2000 per il quale, nel 2010, l’occupazione femminile sarebbe dovuta essere del 60%”.
“La conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le donne – ha ricordato – ha un ruolo centrale nelle politiche nazionali finalizzate ad aumentare la partecipazione femminile al mercato del lavoro. Intervenire con politiche incisive in questo senso significa operare per l’affermazione delle pari opportunità tra donne e uomini e lavorare al superamento della crisi economica ancora in atto”.
“La rete dei servizi dedicati all’infanzia – ha continuato Isabella Rauti – costituisce una risorsa in grado di sostenere lo sviluppo e l’accompagnamento alla crescita dei bambini e allo stesso tempo facilita la conciliazione dei tempi di lavoro, di vita e di cura delle famiglie. Inoltre, lo sviluppo di questa rete favorisce l’inserimento lavorativo delle donne e induce un circolo virtuoso di occupazione, di aumento del pil e della competitività del Paese”.
“Con l’attuazione del Piano di conciliazione, predisposto dal Ministero delle Pari Opportunità e recepito dalla giunta regionale del Lazio con delibera dell’8 ottobre 2010 e con un finanziamento da 4 milioni di euro – ha sottolineato – viene facilitato il rientro al lavoro delle donne che abbiano usufruito di congedo per maternità o altri motivi legati alla conciliazione tramite percorsi di aggiornamento, acquisto di attrezzature hardware e software”.
“Inoltre – ha affermato – verranno erogati incentivi all’acquisto di servizi offerti da nidi, centri diurni ed estivi o in forma di buono lavoro e, infine, il sostegno alle modalità di lavoro facilitanti come banca delle ore e il telelavoro. Con l’attuazione del Piano regionale di Conciliazione si contribuisce alla crescita sostenibile ed all’inclusione sociale di tutti, e come previsto dalla strategia ‘Europa 2020’, all’articolazione territoriale di un modello di welfare sussidiario”.