Percorso:

laziolive.it – Rauti: soddisfazione per impegno su Icam Lazio e per l’approvazione della mozione contro la condanna a morte per adulterio

“Soddisfazione per la disponibilità e l’attenzione dimostrata dall’Assessore Cangemi sul grave problema della presenza di bambini nelle carceri del Lazio”: è quanto ha espresso oggi la Consigliera Isabella Rauti, in merito alla risposta dell’Assessore ai Rapporti con gli Enti Locali e Politiche per la sicurezza Pino Cangemi alla sua interrogazione a risposta immediata concernente l’ “Emergenza detenzione in carcere dei bambini minori di tre anni affidati alle madri in stato di reclusione. Creazione nella Regione Lazio di un Istituto di custodia attenuata per le madri detenute (ICAM)”.

Presentando l’interrogazione, posta all’Ordine del Giorno dei lavori odierni del Consiglio regionale, la Consigliera Rauti ha affermato che “la situazione di sovraffollamento delle carceri è grave. Il Carcere di Rebibbia ha un concentrato eccezionale di detenute madri di bambini, che è il più alto d ‘italia.

“Si tratta di una situazione che ho verificato personalmente, effettuando alcune visite che hanno confermato lo stato di sovraffollamento”, ha ricordato la Consigliera. “Tra luglio e ottobre il numero di bambini presenti a Rebibbia è addirittura aumentato, ed è sempre superiore alla capienza prevista.
“La detenzione dei bambini è una violazione dei diritti fondamentali dell’infanzia”, ha sottolineato la Consigliera Rauti. “Credo che sia necessario da parte di questo Ente locale porre in essere una iniziativa concreta e credo che la Regione Lazio debba dotarsi di un Icam, un Istituto di Custodia Attenuata per Madri detenute. L’unico modello cui guardare è l’Icam di Milano, che ho visitato nel mese di settembre. L’Icam, concepito come casa famiglia, nel rispetto delle misure detentive e di sicurezza, consente misure di convivenza che restituiscono ai bambini una sorta di normalità della infanzia”, ha spiegato la Consigliera Rauti.
“Vorrei che il Consiglio tutto assumesse questa responsabilità in modo condiviso e trasversale, per consentire a questa Regione di essere la seconda a costituire un Icam e per fornire alle altre Regioni un modello di riferimento cui ispirarsi.”
In merito alle informazioni fornite dell’Assessore Cangemi sulla individuazione in corso di una struttura nella quale realizzare un Icam per il Lazio, la Consigliera Rauti ha affermato: “Ho effettuato una visita presso la struttura individuata, che a mio avviso presenta tutti i requisiti necessari per la realizzazione di un Icam.”
Ed in merito alla disponibilità dell’Assessore Cangemi a realizzare un Icam la Consigliera Isabella Rauti ha infine dichiarato “apprezzamento per il passaggio non ideologico con cui l’Assessore Cangemi ha affermato che la realizzazione di un Icam non sarebbe un fiore occhiello della Giunta ma un servizio che l’amministrazione mette disposizione della regione.”
“La questione di Sakineh rimane tuttora irrisolta: per questo è di grande attualità e anche una amministrazione locale come il Consiglio regionale deve fare la sua parte nei confronti di quello che non è un caso isolato ma un paradigma della condizione delle donne in Iran ed anche in altri Paesi.” Lo ha dichiarato la Consigliera Isabella Rauti, membro dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio, presentando la mozione per annullare la “Condanna a morte per adulterio di Sakineh Mohammadi Ashtiani” che l’assemblea del Consiglio regionale ha approvato all’unanimità. Durante quella che di fatto è diventata una seduta del Consiglio regionale sui diritti umani e che ha visto passare mozioni trasversali, a grande maggioranza per l’Icam, e addirittura all’unanimità per Sakineh, la Consigliera Isabella Rauti ha spiegato che “Il punto rilevante della condanna a morte di Sakineh non è nell’accusa di omicidio ma quella di adulterio. E’ questo aspetto che fa del ‘caso Sakineh’ una metafora della condizione femminile in molti Paesi del mondo, una condizione fatta di disuguaglianze e di negazione dei diritti umani fondamentali. Io stessa, tornata da dieci giorni da una visita istituzionale in Afghanistan, ho potuto conoscere il drammatico fenomeno dell’autoimmolazione, dovuta dalla disperazione di tante donne che si trovano nell’impossibilità di trovare ascolto e rispetto dei propri diritti. Fenomeni come l’autoimmolazione femminile non sono in diminuzione ma in aumento, e rischiano addirittura di ingigantirsi. Non è un caso quindi che il Parlamento Europeo sia intervenuto direttamente per il riconoscimento dell’uguaglianza dei diritti delle donne in Iran. E non è per caso che contro la condanna a morte per adulterio di Sakineh Mohammadi Ashtiani si sia registrata una grande mobilitazione internazionale, non ideologica e rivelatrice di una grande sensibilità nei confronti dei diritti negati a tante donne nel mondo.”
“Credo quindi che da oggi tutti dobbiamo sentirci impegnati, a titolo individuale e a titolo istituzionale, per intraprendere ogni iniziativa utile per continuare a sostenere l operato del governo italiano nella sua azione diplomatica e per sensibilizzare le autorità iraniane, affinché venga revocata la condanna a morte per adulterio nei confronti di Sakineh Mohammadi Ashtiani”, ha dichiarato infine la Consigliera Rauti commentando l’approvazione unanime della mozione da lei presentata da parte dell’aula del Consiglio regionale.

[Fonte: http://www.laziolive.it]

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