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Omniroma – Pari Opportunità, Rauti (PdL): “Aumentare rappresentanza femminile”

Pari Opportunità, Rauti (PdL): “Aumentare rappresentanza femminile”

(Omniroma) Roma, 23 nov –  “Anche negli enti locali come nelle istituzioni politiche nazionali è necessario aumentare la rappresentanza femminile e, più in generale, intervenire sul sistema elettorale nel suo complesso per definire criteri e scelte di selezione delle candidature sia maschili che femminili.

Al di là ed oltre della vexata quaestio delle ‘quote rosa’ bisogna porre la questione sul piano della simmetria e dell’efficacia dei sistemi democratici”. Lo dice, in una nota, la consigliera Isabella Rauti durante il corso di formazione “Giovani amministratori per rinnovare la politica locale”, intervenendo con una docenza sulle “Pari opportunità nelle istituzioni locali” e facendo riferimento alla normativa nazionale su parità e organismi di parità e normativa europea sulle politiche di pari opportunità e la tutela antidiscriminatoria. “Dal 1946, anno in cui entrava in vigore il voto femminile – prosegue – la percentuale delle elette in Parlamento non ha mai avuto un andamento lineare di sviluppo, rimanendo intorno a una media altalenante tra il 7 e il 9 per cento, salendo al 15 per cento nella XII legislatura e raggiungendo il suo massimo quantitativo nella legislatura attuale con 18 21 senato e camera che comunque non rappresenta quel 33 per cento indicato al livello internazionale come garanzia di rappresentanza paritaria di genere né il 50 per cento su cui, numericamente, poggia il principio d democrazia partecipativa. Esiste a livello globale, internazionale e nazionale, uno scarto tra la parità descrittiva e quella effettiva e sociale; le polemiche sulle cosiddette ‘quote rose’ hanno rappresentato un’occasione – perduta – per affrontare e risolvere il nodo della rappresentanza femminile nei sistemi democratici. La scarsa presenza delle donne nei luoghi della decisione politica ed economica costringe a riflettere sulla efficacia della democrazia moderna, con una riflessione che superi la generica protesta femminile e rivendicazionista ponendo la questione sul piano della compiutezza del sistema politico e ragionando su come colmare lo scarto tra democrazia sostanziale e quella normativa”.
red

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