“I colleghi Consiglieri regionali de La Destra Francesco Storace e Roberto Buonasorte hanno presentato cinque emendamenti alla mozione 178 , “Iniziative politiche e di sensibilizzazione in difesa del diritto alla libertà religiosa dei cristiani nel mondo, vittime di persecuzioni culminate mell’attentato di Alessandria d’Egitto”. che mi vede seconda proponente.” A spiegarlo è Isabella Rauti, consigliere regionale del Pdl. ” Il punto di partenza della Mozione, proposta da me e altri esponenti di diversi schieramenti politici, vuole denunciare le gravi violazioni della libertà religiosa dei cristiani nel mondo, vittime di persecuzioni, ed impegnare la Regione Lazio in iniziative concrete e di sensibilizzazione nelle scuole, nella società civile e presso le istituzioni nazionali ed internazionali per la difesa del principio inviolabile della libertà di culto. Nella Mozione si fa esplicito riferimento alle radici giudaico-cristiane dell’Europa, quale matrice identitaria dell’Europa”. Dei cinque emendamenti presentati da La Destra, tre erano assolutamente recepibili e sono stati recepiti in quanto pertinenti e migliorativi rispetto alla mozione stessa.”
“Gli altri due emendamenti non rientravano nel perimetro delineato dalla mozione e dal suo oggetto e rispetto a questi due emendamenti, tra cui quello che chiedeva che nelle moschee in Italia le prediche fossero fatte in Italiano, non c’e stata una posizione espressa dal gruppo Pdl né una indicazione della Giunta, che si e rimessa all’Aula” spiega ancora Isabella Rauti. “Personalmente, sui due emendamenti non ho espresso voto contrario ma nel rispetto del contesto e della discussione in Aula intorno alla mozione in oggetto mi sono doverosamente astenuta senza entrare nel merito, che pure ho chiesto di discutere in apposito Consiglio Straordinario sul tema dei rapporti tra l’Islam e l’Occidente e tra l’Islam e la Modernità – di una questione complessa e meritevole di specifica attenzione e discussione e che rischiava, se inserita e disciolta nel dibattito odierno, di non essere seriamente affrontata e di risultare “diversiva” rispetto all’oggetto della mozione che stava ottendo, come poi ha ottenuto, un consenso largamente maggioritario in seno al Consiglio con l’adesione anche di alcuni gruppi dell’Opposizione.”
Roma, 23 marzo 2011