«La sentenza del Tar, che annulla la Giunta di Roma Capitale, ripropone una questione irrisolta della politica nazionale ed europea, quella della rappresentanza femminile nelle Istituzioni».
E’ quanto dichiara la consigliera regionale e membro dell’Ufficio di Presidenza, Isabella Rauti.
«Ho sempre ritenuto – continua Rauti – che il riequilibrio della rappresentanza di genere nelle Istituzioni passasse necessariamente attraverso la revisione degli Statuti, dei regolamenti e delle leggi elettorali, introducendo le cosiddette “quote rosa”, o per meglio dire norme cogenti – di carattere transitorio – e di garanzia di rappresentanza. E non è casuale che lì dove gli Statuti, come nella Regione Lazio, sono rigidi e prescrittivi, le donne ci sono. Nel caso specifico, l’articolo 5 comma 3 dello Statuto richiama genericamente ad un principio orientativo ma non contiene un riferimento quantitativo cogente che invece, a mio avviso, gli Statuti dovrebbero contenere; né può essere il giudizio amministrativo a stabilire il “come” e il “quanto” sostituendosi al decisore politico e a quella discrezionalità che gli Statuti consentono».
«Questa sentenza – conclude Rauti – forse aiuta la giurisprudenza ma non la politica; ritengo, piuttosto, che una fase nuova e positiva possa nascere dal disegno di legge del Governo di modifica delle leggi elettorali di Comuni e Province. Con questo e altri interventi la politica ha l’opportunità di assumere in via definitiva e centrale i principi della rappresentanza paritaria di genere e quindi dell’efficacia dei sistemi democratici».
Roma, 15 luglio 2011