VENEZIA. “L’amor di Patria è il fil rouge che lega i capitoli del libro Ignoto Militi scritti dalle donne”.
Lo ha detto, oggi a Roma, il sottosegretario di Stato alla Difesa, Isabella Raut,i alla presentazione del libro “Ignoto Militi” a Venezia a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto..
“Con questo libro – ha spiegato – abbiamo voluto sottolineare l’amor di Patria come valore eterno che valeva ieri ma vale oggi, per i nostri soldati che sono nelle missioni di pace e stabilità, per la fedeltà al Tricolore”.
“Il patriottismo non è un valore di ieri – ha aggiunto – è un valore eterno come eterno è il valore di Patria ed immortale è il sacrificio dei caduti in guerra per la Patria. Lo vogliamo leggere come qualcosa di metastorico, che va al di là del perimetro storico a cui si riferisce, qualcosa che comprende e supera la storia della Grande Guerra, per renderla ogni giorno ancora viva e vitale. Raccontiamo chi ha combattuto al fronte fino all’estremo sacrificio e vogliamo raccogliere quest’eredità e portarla oltre. Mi è piaciuto uno dei passaggi dell’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan, coautrice, sull’idea di un racconto corale e metastorico. Il Milite Ignoto è la sepoltura simbolica di tutti i corpi senza nome non identificati, vuole rappresentare per sempre le salme di tutti i caduti per la Patria custodendoli in una memoria eterna, nazionale e condivisa. È particolarmente significativa la scelta di celebrare, con il Milite Ignoto, tutti i soldati senza nome, gli eroi sconosciuti che si sono sacrificati per l’Italia”.
Il sottosegretario Rauti ha posto l’accento sul concetto di Patria: “La Patria è la terra dei padri, è un’eredità di territorio, di religione, di cultura, è un’eredità umana. C’è anche la madre terra, che rappresenta le mamme e le donne d’Italia, Maria Bergamas per tutte, mamma d’Italia, di tutti i soldati caduti per la Patria”.
Essa è una realtà ideale “per cui vale sempre la pena di battersi, va oltre la realtà fisica e geografia, è Nazione, è unità, identità di popolo. Chi è patriota ha il dovere di conoscere la storia, di trasmetterla, di difenderla ad ogni costo e chiedersi se quello che sta facendo è all’altezza della sua storia e del suo sentirsi e dichiararsi patriota. Commemorare significa etimologicamente cum-memorare, ricordare insieme qualcosa che ci tiene uniti e che è condivisione”.
[Fonte: www.reportdifesa.it]