Percorso:

Repubblica.it – Isabella Rauti: “La Capitale non è l’eccezione”

“Serve una legge nazionale: è la politica a dover dare centralità al tema delle pari opportunità”

di Giovanna Vitale

Isabella Rauti, lei che da sempre si batte per le donne, è stata consigliera nazionale di parità e capo dipartimento del ministro Carfagna, cosa pensa della sentenza del Tar che azzera la giunta Alemanno?
“Ripropone una questione antica e irrisolta: la sottorappresentanza femminile nelle istituzioni politiche locali, nazionali, ma anche europee, che in sintesi potremmo chiamare “deficit di democrazia”. Nel caso di specie, la sentenza richiama l’articolo 5 dello Statuto comunale che genericamente evoca un principio di equità di genere senza dare purtroppo indicazioni quantitative vincolanti nella composizione della giunta, lasciando di fatto ampio spazio discrezionale al decisore politico”.

Una discrezionalità che però suo marito ha utilizzato per penalizzare le donne.
“In un consiglio comunale che ha solo 4 elette su 60 – 2 Pdl, una Pd e una Sel, se lo ricordi l’opposizione! – difficilmente la giunta poteva esprimere geometrie di genere diverse. Inoltre il sindaco è figura di sintesi delle varie istanze, sensibilità e indicazioni della sua maggioranza”.

Dunque è colpa della maggioranza che ha suggerito ad Alemanno solo uomini da inserire nell’esecutivo? In famiglia ne avete parlato?
“La domanda è mal posta, in famiglia parlo solo di cose di famiglia, e la colpa è di un certo conservatorismo della politica. Del tema si è discusso in innumerevoli riunioni politiche non solo a gennaio, quando venne varata l’attuale giunta. E voglio ricordare le dichiarazioni di allora, in cui il sindaco espresse rammarico rispetto alla presenza di una sola donna”.

Ma lei è d’accordo o no con la sentenza del Tar?
“Ci sarebbero troppe giunte da azzerare in Italia, non si può pensare di farlo a colpi di Tar.
Serve un “a priori”, una legge nazionale: la soluzione spetta alla politica, costruendo la centralità dei temi di pari opportunità e di democrazia paritaria”.

Al netto della diplomazia?
“Non è diplomazia! Penso davvero che la debolezza normativa in materia sia un male diffusissimo, da affrontare e correggere alla radice, modificando gli statuti dei partiti, degli enti locali e talune leggi elettorali, che risentono di un periodo storico in cui si avvertiva una generica questione femminile che considerava le donne come un punto tra gli altri dei programmi politici. Ecco perché “processare” oggi la giunta Alemanno mi sembra pretestuoso”.

Sarà pure pretestuoso, ma intanto impone ad Alemanno una giunta più rosa.
“Ma non risolve la questione. Ora dobbiamo introdurre norme nazionali che siano cogenti e vincolanti; accelerare l’iter del disegno di legge approvato dal governo che contiene modiche alle leggi elettorali di Comuni e Province: un inizio di prospettiva per colmare le asimmetrie di genere presenti in troppe amministrazioni d’Italia”.

(16 luglio 2011)

[Fonte: repubblica.it]

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