La nigeriana e cristiana Kate Omoregbe, liberata dal carcere di Castrovillari, è stata portata, negli scorsi giorni nel Centro Cie di Ponte Galeria, a Roma. Il caso della donna è finito su tutti i giornali: in caso di rimpatrio forzato nel suo Paese, verrebbe lapidata poiché si è sottratta a un matrimonio combinato e alla conversione all’Islam. A difendere Kate in prima linea c’è Franco Corbelli, del movimento Diritti civili, oltre a numerosi rappresentanti politici che si sono schierati a favore della nigeriana, contro la condanna a morte assurda sancita nel suo Paese.
Questa mattina, a far visita alla donna nel Cie di Ponte Galeria è stata la consigliera regionale del Lazio e membro dell’Ufficio di Presidenza, Isabella Rauti. “Ci sono tutti i presupposti perché la domanda di asilo politico di Kate Omoregbe venga accettata: l’Italia, da sempre impegnata nella moratoria sulla pena di morte, non lascerà certo condannare una donna alla lapidazione – ha dichiarato Isabella Rauti – Oggi pomeriggio Kate verrà interrogata dal giudice per la convalida della sua permanenza presso il Cie per trenta giorni ed è stata già ascoltata dalla Commissione Asilo che deve valutare la sua richiesta di asilo o eventualmente la concessione della status di protezione internazionale umanitaria. Parallelamente il Tribunale dovrà pronunciarsi sulla misura giudiziaria accessoria dell’espulsione che è stata momentaneamente sospesa”.
La consigliera Rauti, da sempre impegnata anche in Consiglio regionale in difesa dei diritti umani e delle donne, ha già sposato, in passato, i casi di Sakineh, condannata alla lapidazione in Iran per adulterio, e quello di Asia Bibi, condannata a morte in Pakistan per blasfemia. “Ho raccontato a Kate – ha concluso Rauti – lo sforzo profuso dal Governo italiano, dal Parlamento europeo e la mobilitazione della società civile in favore della concessione dell’asilo politico”.
[Fonte: www.romacapitalenews.com]