Un flash mob davanti alle prefetture e agli uffici anagrafici di tutta Italia per ribadire che una «madre» e un «padre» non si possono sostituire con un «genitore 1» e un «genitore 2». A organizzarlo, in occasione della festa del papà, è stato FdI, attraverso il dipartimento Pari opportunità, Famiglia e Valori non negoziabili, guidato da Isabella Rauti. «Ribadiamo la nostra contrarietà alla definizione di genitore 1 o 2 in luogo delle parole madre e padre», ha avvertito la senatrice di FdI, ricordando poi che si tratta un tentativo di «minare» la famiglia naturale.
Genitore 1 e 2: un diktat figlio dell’ideologia gender
La richiesta di sostituire «madre» e «padre» con «genitore 1» e «genitore 2», ha ricordato Rauti, «è figlia di quella ideologia gender il cui obiettivo è minare il riconoscimento, il valore ed il ruolo della famiglia naturale. E livellare tutto in un indistinto privo di identità». Un tentativo cui si è unita anche l’Ue inserendo il «diktat» di «genitore 1 e 2» anche nel suo «nuovo glossario».
FdI a tutela dei diritti dei bambini
«Fratelli d’Italia – ha proseguito la senatrice – si è sempre battuta per tutelare i diritti ed i bisogni dei bambini. E rimane dell’idea che avere un padre e una madre, perno dell’unica famiglia costituzionalmente riconosciuta, rientrino tra questi diritti». Dunque, il partito chiede «al governo di non procedere con la sostituzione della dicitura genitore 1 e genitore 2 sui documenti di identità e sugli atti anagrafici».
Rauti: «Non è una sfida delle parole»
Rauti, spiegando il flash mob di FdI per la festa del papà, che ha avuto anche una modalità online, ha chiarito che «non è una guerra alle parole, ma una sfida a una visione della vita. La nostra è l’affermazione del valore e del ruolo dei genitori, che sono un uomo ed una donna; un padre ed una madre; papà e mamma».
[Fonte: www.secoloditalia.it]