Isabella Rauti in un’intervista a Leggo parla delle violenze subìte dalle donne durante il lockdown. Lo fa sulla base di dati statistici. Non si tratta di una chiacchierata fumosa, dunque, ma della descrizione puntuale di un fenomeno che ha allarmato l’opinione pubblica nel periodo del confinamento.
L’intervista a Leggo di Isabella Rauti
Del resto la Rauti è membro della commissione parlamentare d’inchiesta sui femminicidi e dunque sa di che cosa parla. Dice la Rauti: “Incrociando le rilevazioni ministeriali con le relazioni fornite dalla rete D.i.Re, Differenza Donna, Telefono Rosa, Progetto Viva, è emerso che durante il lockdown è aumentato il numero di richieste di consulenza legale arrivate al numero anti violenza 1522. Allo stesso modo, mentre sono diminuiti atti persecutori e violenze sessuali, sono aumentati i maltrattamenti in famiglia. Ma a fronte dell’aumento di richieste d’aiuto, le denunce sono diminuite del 43,6%”.
Eppure a qualcuno dà fastidio che sia un’esponente di Fratelli d’Italia a parlare di questo tema. Ci riferiamo a Christian Raimo, assessore alla Cultura del III Municipio di Roma, il cui livore antifascista lo ha portato più volte a sviste, generalizzazioni, interpretazioni forzate e in totale malafede. Dunque Raimo, raccontando ai suoi followers la lettura dei giornali, ironizza sul fatto che Leggo abbia dato tanto spazio alla Rauti.
“Per il resto – scrive in un post su Fb – nelle prime pagine dei giornali mancano notizie, inchieste, il mondo che non sia la piccolissima provincia italiana; polemiche inesistenti, virgolettati inventati, con alcune vette davvero notevoli. Tipo oggi, l’accorata intervista a tutta pagina a Isabella Rauti, rappresentante delle donne!, che occupa la prima pagina di Leggo”. Nell’intervista la Rauti faceva anche riferimento agli atteggiamenti violenti di un suo ex fidanzato che la prese a schiaffi quando aveva 20 anni.
La destra ha tutto il diritto di parlare dei problemi delle donne
Un particolare che evidentemente in tipi come Raimo suscita incredulità e irrisione. Tra l’altro si conferma pieno di pregiudizi: val la pena di ricordare infatti che la legge sullo stalking si deve a un governo di centrodestra (legge Carfagna-Alfano del 2009) e che si deve all’ex ministro Giulia Bongiorno, nel governo Conte uno, l’approvazione del Codice rosso a tutela delle donne vittime di violenza domestica (approvazione nel luglio 2019).
Colosimo e Filini: Raimo mostri più rispetto
Proprio sulla base di questi fatti non si capisce perché un’esponente del centrodestra non possa parlare della violenza contro le donne o più in generale delle problematiche del mondo femminile. Il post di Raimo è stato al centro di una dichiarazione di Chiara Colosimo (consigliere regionale del Lazio) e di Francesco Filini: “Dopo aver denunciato il disagio dei tossicodipendenti rimasti senza spacciatori durante il lockdown, l’assessore alla cultura della Giunta targata PD in Municipio III Christian Raimo prova ancora una volta a far parlare di sé, stavolta insultando la senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti la quale, rilasciando un’intervista ad un quotidiano sulle violenze nei confronti delle donne durante la quarantena, ha raccontato di essere stata malmenata da un uomo in giovane età”.
“Se a raccontare un episodio del genere – continuano Colosimo e Filini – fosse stata una personalità di sinistra di certo Raimo non avrebbe usato quelle parole, per personaggi come lui – si sa – la morale è sempre intermittente. Invitiamo Raimo a cancellare quanto prima il post e soprattutto a chiedere scusa alla senatrice Rauti. La violenza sulle donne è un fenomeno che non ammette sconti”.
[Fonte: www.secoloditalia.it]