Strage di Bologna, il castello accusatorio vacilla. Dopo la svolta sulle indagini in seguito allo scoop dell’Adnkronos, Fratelli d’Italia chiede che si faccia piena luce sui troppi misteri. A partire dalla scoperta di una possibile 86esima vittima della strage alla stazione. Forse la terrorista che trasportava l’ordigno, come ipotizzato dalla tesi del giudice Priore e Valerio Cutonilli.
Strage di Bologna il pressing di Fratelli d’Italia
In una nota i parlamentari dell’Intergruppo “2 agosto. La verità oltre il segreto sulla strage di Bologna” fanno il punto e chiedono al premier Conte di togliere il segreto di Stato sulle carte. «La perizia del dna disposta nel processo Cavallini ha escluso che i resti che sono stati attribuiti a Maria Fresu appartengano effettivamente alla donna rimasta uccisa dalla bomba alla stazione, come rivelato da uno scoop di Adnkronos», scrivono Federico Mollicone, Paola Frassinetti, Isabella Rauti, Galeazzo Bignami.
Il giallo sui resti del corpo di Maria Fresu
«L’accertamento potrebbe confermare la scomparsa del cadavere della Fresu e l’esistenza di un’altra vittima, che si aggiungerebbe alle 85 del bilancio ufficiale. Una vittima che, secondo alcuni analisti, sarebbe la terrorista che trasportava l’ordigno, una valigia esplosiva. È la conferma delle nostre battaglie per la verità, storica e giudiziaria, che stiamo portando avanti nel nome delle vittime e dei loro familiari».
Ora continua – continua la nota – il premier Giuseppe Conte renda disponibili alla difesa di Cavallini (condannati in via definitiva insieme agli ex Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro ndr) i documenti secretati. La presidenza della Camera e del Senato prendano atto che necessario fare luce sugli avvenimenti della strage di Bologna. È evidente che la Procura di Bologna non ha più la terzietá nel processo, e la tesi processuale è in seria discussione.
Subito una commissione d’inchiesta
I parlamentari chiedono ai presidenti di Camera e Senato di calendarizzare la proposta di legge di FdI per la costituzione di una commissione d’inchiesta sui fatti di Bologna. alla luce delle importanti novità emerse.
«Il Parlamento potrà così garantire terzietá e imparzialità, vista l’estrema importanza degli eventi sul piano internazionale, che coinvolgono anche i nostri servizi segreti. Le testimonianze di numerosi parlamentari e di consulenti come Giampaolo Pellizzaro rendono solida la correlazione fra la rottura del Lodo Moro e la bomba a Bologna. E il possibile coinvolgimento di esponenti del terrorismo interno e internazionale, come la Rete Separat di “Carlos lo Sciacallo”. Una tesi giá sviluppata dal giudice Priore e Cutonilli nel saggio I segreti di Bologna, da Enzo Raisi nel suo Bomba o non bomba, dal lavoro giornalistico di Silvio Leoni.”
La svolta della nuova perizia
La nuova perizia è stata richiesta dalla difesa di Cavallini per a una serie di incongruenze e di misteri che gravano sulla fine della Fresu, scomparsa, nessuno sa spiegarsi come, nella strage di Bologna. Secondo alcuni autori – che non credono alla pista fascista – si tratterebbe di una 86sima vittima, forse la terrorista autrice della strage.
[Fonte: www.secoloditalia.it]