La seduta riprende alle ore 12,06
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE
PRESIDENTE. La seduta riprende.
Mozione n. 162 del giorno 10 febbraio 2011, proposta dai consiglieri De Romanis, Colosimo, D’Aguanno, Rauti, Miele, concernente: “Sull’estradizione del terrorista Cesare Battisti in Italia”(Allegato n. 1)
Discussione generale
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca: Mozione n. 162 del giorno 10 febbraio 2011, proposta dai consiglieri De Romanis, Colosimo, D’Aguanno, Rauti, Miele, concernente: “Sull’estradizione del terrorista Cesare Battisti in Italia”.
(…omissis…)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rauti. Ne ha facoltà.
RAUTI (Pdl). Grazie, Presidente.
Io ho sottoscritto la mozione del collega De Romanis, lo ringrazio per l’iniziativa presa, ne condivido tutto lo spirito, tutta la cornice, tutta la struttura, voglio, però, aggiungere una riflessione brevissima in termini di contenuti, quindi non nell’aspetto dell’articolato.
Io voglio richiamarmi a quanto ha sottolineato il Presidente Napolitano in relazione a questa vicenda. Il Presidente Napolitano è stato chiarissimo nello stigmatizzare che quanto deciso dal Tribunale Supremo del Brasile inficia i rapporti tradizionali tra il nostro Paese e il Brasile e, naturalmente, la questione non attiene alla materia commerciale, attiene non solo ai rapporti di amicizia e di relazioni internazionali, ma c’è un aspetto che il Capo dello Stato ha sottolineato, c’è una frase che voglio leggere a questa Assemblea, almeno a quella che ascolta, che recita così: “Vicende tristi dei giorni scorsi ci inducono a pensare che non siamo riusciti a far comprendere anche a paesi amici, vicini e lontani, cosa abbia significato per noi quella vicenda del terrorismo”. Credo che il punto nevralgico sia questo, anzi io credo che tre siano i punti da sottolineare: il primo, l’aspetto della natura dei rapporti tra i due Paesi; il secondo, il nostro dovere rispetto ai parenti e alle famiglie delle vittime, rispetto alle quali anche il Presidente dello Stato ha sottolineato il nostro dovere morale di non dimenticare; il terzo aspetto, se volete più politico e più nevralgico, quello dei rapporti con il terrorismo.
Quando il Presidente dice che paesi, vicini e lontani, ma comunque amici, non hanno capito quale sia stato il dramma che si è consumato in questo Paese sul terrorismo, credo che sottolinei una questione, una ferita ancora aperta. Io questo vorrei sottolineare.
Io penso che tutti noi dobbiamo contribuire, quindi anche questa Assemblea, a uscire dagli anni di piombo, anche a guardarsi alle spalle e ognuno deve dire la sua su questo. Io penso anche che analizzare il fenomeno del terrorismo senza pregiudizio ideologico serva per conoscere meglio la storia del nostro Paese, per disegnarne meglio l’identità nazionale e siccome tutti abbiamo il dovere, e anche la sofferenza è vero, di costruire una memoria condivisa, ogni tipo di attentato al riconoscimento e alla condanna del terrorismo, ogni tipo di attentato all’onore delle vittime e al rispetto dei familiari, ogni tipo di passo indietro su questa materia ci allontana non solo da un discrimine tra civiltà e inciviltà, ma soprattutto ci allontana rispetto all’obiettivo che dobbiamo assolutamente raggiungere di una memoria condivisa.
Io credo che questa mozione aiuti a costruire questo percorso di recupero, credo che faccia chiarezza. Personalmente non ritengo necessario, e sono d’accordo con l’intervento precedente del collega Moscardelli, che la mozione accolga riferimenti legati alla natura commerciale, perché io ritengo che la mozione invece nel suo spirito, nel suo livello e nel suo obiettivo sia di natura diversa e in nessuna maniera coinvolga gli aspetti di natura commerciale.
Ciò detto, non sono contraria a inserire l’emendamento, ma personalmente penso che non sia questo lo spirito della mozione, perché la mozione è di carattere “raffinato” da questo punto di vista, direi politico, di natura di rapporti internazionali e soprattutto, torno a sottolinearlo, di contributo per il recupero di una memoria condivisa. Grazie.
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