La seduta inizia alle ore 11,45
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE
(…omissis…)
Proposta di legge regionale n. 357 del giorno 5 giugno 2012 concernente: “Assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2012-2014 della Regione Lazio”
Proposta di deliberazione consiliare n. 53 del 15 giugno 2012 concernente: “Approvazione conto consuntivo Esercizio Finanziario 2011 – Consiglio Regionale”
Proposta di legge regionale n. 367 del 21 giugno 2012, adottata dalla Giunta regionale con deliberazione n. 260 del giorno 01 giugno 2012, concernente: “Rendiconto generale della Regione Lazio per l’Esercizio Finanziario 2011”
Relazione
PRESIDENTE. L’ordine del giorno al punto 1 reca: Proposta di legge regionale n. 357 del giorno 5 giugno 2012 concernente: “Assestamento del bilancio annuale e pluriennale 2012-2014 della Regione Lazio.
Come sapete i punti 2 e 3 dell’ordine del giorno recano: Proposta di deliberazione consiliare n. 53 del 15 giugno 2012 concernente: “Approvazione conto consuntivo Esercizio Finanziario 2011 – Consiglio Regionale” e Proposta di legge regionale n. 367 del 21 giugno 2012 concernente: “Rendiconto generale della Regione Lazio per l’Esercizio Finanziario 2011”.
Per economia ed organicità dei lavori dell’Aula dispongo, se non vi sono obiezioni, che l’assessore Cetica illustri con un unico intervento i tre argomenti. Ovviamente le procedure di esame dei tre provvedimenti seguiranno in forma separata.
Comunico, rispetto all’andamento dei lavori, che dopo l’intervento dell’assessore la seduta sarà sospesa per dare modo di collazionare il fascicolo d’Aula e di eseguire tutti gli adempimenti necessari a rendere disponibili ai consiglieri i testi sui quali sono chiamati a deliberare.
La parola all’assessore al Bilancio Cetica per l’illustrazione delle proposte di legge e di deliberazione iscritte ai primi tre punti dell’ordine del giorno.
(…omissis…)
(La seduta è sospesa alle ore 16,42 e riprende alle ore 19,20)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ASTORRE
PRESIDENTE. La seduta riprende.
E’ aperta la discussione generale. Chi vuole iscriversi a parlare me lo segnala.
Ha chiesto di parlare il consigliere Montino. Ne ha facoltà.
(…omissis…)
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
D’AMBROSIO
(ore 20,08)
(…omissis…)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare la consigliera Rauti. Ne ha facoltà.
RAUTI (Pdl). Grazie, Presidente.
Non è la prima volta che ci troviamo ad affrontare una manovra di assestamento e credo anche che nel tempo si sia fatta una certa esperienza ed un certo lavoro comune.
Io penso che dire che non ci sono stati i tempi di riflessione, di studio e di analisi della proposta di legge regionale che contiene l’assestamento di bilancio annuale e pluriennale non sia onesto. Questa proposta è stata approvata dalla Giunta il primo giugno, ci sono stati i tempi di tre settimane ed i lavori di commissione e credo anche che sia alla responsabilità individuale, alla iniziativa di ogni consigliere, alla doverosa iniziativa di ogni consigliere cercare di seguire, cercare di capire che anima ha questa manovra. Perché io appartengo alla categoria di coloro che pensano che nessuna scelta economica, nessun bilancio non abbia, sia pure attraverso le sue cifre, né un’anima né uno spirito.
Io ho molto apprezzato l’introduzione dell’assessore Cetica, la presentazione, come ricordo bene le relazioni dell’assessore nel bilancio e nelle manovre precedenti di assestamento. Vedete, allora ogni manovra ha una anima, certamente quest’anima deve fare i conti, è il caso di dirlo, con quella che è la situazione economica, quantitativa, monetaria, di disponibilità effettiva, con quello insomma, usando una espressione un po’ rozza, con quello che c’è nelle casse, perché a tutti piacerebbe sognare, fare di più, immaginare, disegnare diversi modelli di welfare, ma poi i conti vanno fatti esattamente con le disponibilità reali e di questi tempi le disponibilità reali sono poche, non è solamente il Governo nazionale a dover fronteggiare la crisi economica, siamo anche noi chiamati ad una responsabilità precisa in questo senso ed a fare quindi le nostre progettualità in base a non una economia virtuale o fantasiosa ma rispetto ad una economia reale nel senso di reale disponibilità.
Ed allora, vedete, il tempo c’è stato, c’è stato per studiare, c’è stato per capire, c’è stato anche per vedere gli interventi che sono stati impostati nell’ambito sociale, nell’ambito del lavoro, nell’ambito della sicurezza, dell’istruzione, dello sport e sottolineerei in particolare per le piccole e medie imprese. Voglio anche ricordare un Consiglio che si è svolto in quest’Aula sull’imprenditoria e tutti quanti siamo intervenuti in una situazione, ricordate era anche la giornata della fiaccolata al Pantheon che gli imprenditori anche avevano promosso in un clima se vogliamo anche suggestionato da eventi di cronaca, mi riferisco ai suicidi per la perdita del lavoro, per la mancanza di accesso al credito, per tante questioni che abbiamo ricordato allora in quella seduta che io personalmente ricordo come una seduta intensa da parte di tutti.
Ed allora, vedete, questa manovra ha una anima, una anima che naturalmente si confronta con le disponibilità economiche, però sentire dire in Aula che questa Giunta e questa maggioranza non hanno idee io credo non sia giusto, non sia corretto. Io credo che mi sarebbe piaciuto di più sentire allora le idee degli altri e non mi pare di averne sentite molte. Non mi pare di avere ascoltato appassionati interventi ricchi di spunti, ricchi di temi, mi è sembrato più che altro una sorta, lo voglio dire senza polemica, di danza, di minuetto in cui ci si sente chiamati ad esercitare un ruolo quasi per dovere e ad essere comunque contro, senza talvolta neanche, il che è legittimo ed anche dignitoso, senza neanche talvolta però dare costrutto, rango e senso ad un ruolo legittimo di opposizione.
Ed allora io credo che ci siano argomenti che dividono, credo anche che però ci siano argomenti che dovrebbero trovare forse un punto di incontro. Io non ho sentito in quest’Aula delle proposte concrete, dei fatti portati. Io ho sentito un generico j’accuse rivolto a questa maggioranza, rivolto alla Giunta, però io avrei apprezzato anche forse una critica di contenuti, di analisi, con riferimenti specifici anche rispetto alle cifre di questa manovra. E’ stato tutto un po’ direi generico ed un po’ superficiale. Ed allora spiace che quella che è una manovra che da tempo si sta disegnando, immaginando, costruendo sia stata trascurata nella attenzione di quest’Aula anche da parte di alcune componenti della opposizione.
Ed allora io avrei anche forse apprezzato di più un dibattito magari anche più incisivo, dai toni più accesi però pur sempre un dibattito rispetto ad un atteggiamento direi generico. Io penso invece che qui sia stato fatto un lavoro oculato, che sicuramente nella condizione di poter produrre, immaginare di più non sarebbero mancate né altre idee né altri sogni, io penso però che il senso di responsabilità, quel senso di responsabilità che oggi l’assessore Cetica ha richiamato in quest’Aula e l’ha fatto, e ho apprezzato quel passaggio, invitando ognuno di noi a sentirsi non una persona seduta qui che mette un badge per votare, ma ci ha richiamato ad una idea di dirigenza e di responsabilità, ecco io penso che questo sia il punto di fondo.
Io vorrei, chiudendo in questa distratta Aula, aggiungere…
PRESIDENTE. Continui, collega.
RAUTI (Pdl). …grazie, Presidente, mi permette, non intendo qui, approfittando del fatto che ho la parola, entrare nell’esposizione di quelli che sono stati i miei emendamenti, ma solo una cosa vorrei dire. L’assessore Cetica ci ha anche chiarito, in modo ineccepibile che cosa significa, che cosa comporta, quali sono le ragioni che hanno fatto sì che nella proposta di legge venisse inserita la disapplicazione delle agevolazioni Irap, ci ha spiegato il ragionamento, ci ha spiegato il meccanismo, lo ha fatto in modo chiaro.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ABBRUZZESE
(ore 22,10)
Ciononostante mi permetto di suggerire se fosse possibile rendere esenti da questo necessario meccanismo di disapplicazione almeno le imprese femminili, quelle imprese femminili che noi qui abbiamo ricordato in occasione di quella seduta, come quelle che non conoscono la crisi, come quelle che registrano un trend positivo, come quelle che sono da sempre in controtendenza anche rispetto alla media nazionale e rispetto ad una impresa maschile.
Ed allora se noi potessimo, cari colleghi, esentare almeno quelle imprese, e naturalmente condivido tutto il ragionamento fatto dal collega Saponaro, non lo ripeto, io penso che noi daremmo un segnale simbolico e concreto al tempo stesso e penso anche che daremmo il necessario riconoscimento a chi sul campo si impegna giorno per giorno. Grazie.
*****
Scarica il discorso
[File pdf – 1,5 Mb]