L’iniziativa si è svolta in appoggio alla proposta di Legge presentata da Fratelli d’Italia prima firmataria Giorgia Meloni
Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Totò Scuvera insieme a tutto il coordinamento cittadino e con la presenza del Responsabile Provinciale del Dipartimento Nazionale pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili di Fratelli D’Italia, Vincenzo Lo Muto hanno organizzato questa mattina a Gela un banchetto per dire NO alla surrogo della Maternità in appoggio alla proposta di Legge presentata da Fratelli d’Italia prima firmataria Giorgia Meloni e Relatrice On. Carolina Varchi.E’ una battaglia di civiltà” dichiara Totò Scuvera, e aggiunge: “nella surrogazione di maternità le donne che «prestano» il proprio corpo non hanno alcun diritto sui bambini che pure portano in grembo e non sono neanche considerati i diritti dei bambini, costretti a separarsi dalla madre biologica subito dopo il parto. E «in questo sistema la donna è equiparata agli strumenti di produzione e la gravidanza e il parto rappresentano dei processi produttivi, a cui attribuire un valore d’uso e un valore di scambio». La questione non è religiosa, come qualcuno vuole far credere, ma semplicemente umana ciò ribadendo in modo chiaro la nostra contrarietà allo sfruttamento e alla commercializzazione di fatto di donne e di bambini”.
Il Responsabile Provinciale del Dipartimento Nazionale pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili di Fratelli D’Italia, Vincenzo Lo Muto sottolinea la lodevole iniziativa, organizzata dal coordinamento cittadino guidato da Salvatore Scuvera, che ha la finalità di far conoscere ai tanti cittadini intervenuti, la questione della maternità surrogata e soprattutto la proposta di legge del partito guidato da Giorgia Meloni che punisce con la reclusione, la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità, anche se il fatto viene commesso all’estero.
Lo Muto sottolinea come la legge del 19 febbraio 2004 infatti, vieta nel nostro paese, questa pratica che mina la dignità umana della donna sfruttata per le sue capacità riproduttive. Le pratiche della surrogazione della maternità vengono in prevalenza praticate in paesi poveri e sempre più spesso su donne vulnerabili. In India il business dell’utero in affitto vale circa 2 miliardi di dollari l’anno. Le donne vengono reclutate nelle zone più povere e la “produzione” di bambini si aggira intorno ai millecinquecento all’anno per assecondare la domanda che viene dall’esterno. Il compenso per le donne si aggira intorno agli 8000 dollari a gestazione. Questa pratica, condannata nel nostro paese, vede però molti connazionali “emigrare” all’esterno per “acquistare” un figlio partorito da una madre surrogata dando luogo a cosiddetto turismo procreativo. Il comitato nazionale di bioetica nel 2016 ha approvato una mozione con la quale definisce la maternità surrogata “un contratto lesivo della dignità della donna e del figlio sottoposto come oggetto a un atto di cessione”
In questo contesto Fratelli d’Italia con i lavori del dipartimento pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili guidato dalla Senatrice Isabella Rauti, opera un’attenta campagna informativa volta a far comprendere l’atrocità di una pratica che e ben lontana dalla “favola” della madre che generosamente presta il proprio corpo a una donna che non riesce a sostenere la gestazione.
[Fonte: www.seguonews.it]