Equinet Europan network of equality bodies training seminar
Roma, 9-10 ottobre 2008
Intervento della Prof.ssa Isabella Rauti, Capo del Dipartimento per le Pari Opportunità
L’incontro di oggi per noi è un appuntamento a lungo atteso, preparato con cura e ci auguriamo che si svolga nel migliore dei modi.
Voglio esprimere il mio personale apprezzamento nei confronti degli organizzatori e desidero porgere un saluto di benvenuto a tutti i partecipanti a questa importante iniziativa di formazione.
Un ringraziamento particolare alla Sig.ra Anne Gaspard, che ho avuto il piacere di incontrare lo scorso mese di luglio, e a tutto il suo efficiente staff, per aver accolto l’invito ad organizzare questo training a Roma; e alla Dott.ssa Coppola ed alla Dott.ssa Paternoster dell’UNAR, che con il loro lavoro e il costante impegno, hanno reso possibile la realizzazione dell’evento, nonché un ringraziamento al Dott. Marco De Giorgi e al Prof. Fabio Giglioni, ed ai nostri Relatori UNAR, Prof. Pietro Vulpiani e il dott. Marco Buemi.
In qualità di Capo Dipartimento per le Pari Opportunità ritengo che l’iniziativa di oggi sia un’ ulteriore occasione per concentrare l’attenzione su un tema di competenza istituzionale per il Ministero per le Pari Opportunità, quello della tutela dei diritti della persona e la promozione di politiche antidiscriminatorie. Competenza istituzionale ma anche missione responsabilmente assunta.
Da tutte le indicazioni al livello europeo, si ribadisce la centralità del principio di non discriminazione, accanto a quello di uguaglianza, inclusione e solidarietà; la Commissione europea, attraverso l’applicazione dell’art. 13 CE (del Trattato istitutivo della Comunità europea), e gli strumenti a disposizione, articola il suo impegno contro tutte le forme di discriminazione.
La lotta alle discriminazioni passa non solo attraverso l’attuazione dei principi normativi di tutela antidiscriminatoria, ma anche attraverso un cambiamento culturale e di mentalità, nonché attraverso la conoscenza del fenomeno e del suo perimetro. E non posso quindi che guardare con entusiasmo e partecipazione ad iniziative come questa, che costituiscono un necessario supporto per conoscere e per affrontare le tematiche antidiscriminatorie.
Oggi – con la volontà di approfondire i nodi delle discriminazioni multiple – ci troviamo in una sede internazionale privilegiata, essendo Equinet il network europeo degli organismi specializzati nel contrasto alle varie forme di discriminazione.
E’ evidente il ruolo strategico assolto da Equinet, in questo settore; perché la cooperazione tra gli organismi specialistici europei che si occupano di parità di trattamento incrementa il dialogo tra gli stessi equality bodies e consente un proficuo scambio di esperienze, informazioni e buone prassi al fine di pervenire a un’implementazione uniforme della normativa antidiscriminatoria e ad una uniforme protezione delle vittime. Inoltre, Equinet rappresenta un osservatorio privilegiato del
fenomeno, anche per il costante dialogo con le istituzioni europee, utile per rafforzare l’attenzione dei programmi e delle politiche dell’UE nei confronti della tutela antidiscriminatoria.
L’argomento oggetto del training è cruciale e, direi, nevralgico; le discriminazioni multiple rappresentano la moltiplicazione e la riproduzione, in forme diverse, ma dal medesimo significato di negazione ed esclusione. E rappresentano un fenomeno preoccupante e diffuso nelle società europee, sempre più complesse.
Anche in considerazione delle mutazioni dei fenomeni migratori e dei modelli di coesione sociale, le discriminazioni sembrano diffondersi ulteriormente ed assumere nuove forme, spesso mistificate e nascoste, e modulazioni diverse in base al sesso, all’età, all’area di provenienza, o all’orientamento religioso o sessuale.
Una protezione efficace contro le discriminazioni multiple include innanzitutto la conoscenza e la comprensione del fenomeno, ed è proprio in questa ottica che ritengo il training organizzato di notevole interesse e sicuramente di impatto nei confronti degli operatori del settore. Inoltre, lo svolgimento del Training rivela la volontà di affrontare un nodo poco conosciuto; le discriminazioni multiple, a mio avviso, non sono la semplice somma matematica di più discriminazioni, ma rappresentano una strategia di esclusione e di disparità di trattamento.
D’altronde, la Commissione europea, nella sua Comunicazione “Non discriminazione e Pari Opportunità: un impegno rinnovato”, sottolinea l’esigenza di attivare nuovi meccanismi di governance per affrontare il problema della discriminazione multipla, basandosi sulle prassi stabilite in alcuni Stati membri che prevedono una procedura giuridica unica al fine di consentire alle vittime di tali discriminazioni di essere maggiormente tutelate e di avere maggiore consapevolezza delle discriminazioni.
E’ questa certamente una sfida, forse è la sfida principale, che il nostro Dipartimento e nello specifico l’UNAR (che si è fatto promotore presso Equinet di questa iniziativa) accolgono con la volontà di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tematica della discriminazione multipla.
Sullo sfondo, la sfida epocale lanciata ai popoli europei: se accogliere le diversità come ricchezza, oppure temere le differenze come una minaccia e viverle conflittualmente.
Vi ringrazio per l’attenzione ed auguro a tutti voi delle giornate di proficuo lavoro.