Morti senza pace e i profughi giuliani e dalmati esuli senza terra: ancora troppo spesso ci si dimentica di parlare dei massacri delle foibe e dell’esodo del secondo dopoguerra. Persone che sono dovute fuggire, private dei loro beni. Emigrazione dovuta all’oppressione di un regime totalitario che impediva la libera espressione dell’identità nazionale. Un silenzio che è stato fermato solo 50 anni dopo, nel 2004, con una legge che ha dato ali alle parole delle vittime, di coloro che sono stati costretti ad abbandonare la propria casa, le proprie radici, e la propria storia. Storia ricordata ogni anno il 10 febbraio, a Padova anche con il Treno del Ricordo, che da Trieste percorre l’Italia fino a Sassari, per far scoprire ai cittadini, soprattutto ai più giovani, il passato.
Nella stazione di Padova il 12 e 13 febbraio il treno sarà visitabile, per approfondire, ma soprattutto non dimenticare, anni di storia che hanno coinvolto in prima persona gli italiani, rendendo omaggio alle tante vittime, coloro che hanno sofferto o pagato con la vita o con l’esilio il prezzo dell’odio e dell’intolleranza.
[Fonte: tgpadova.telenuovo.it]