Percorso:

Venerdì 26 marzo, ore 11:00 – “Iveco, no Cina!”, web meeting nazionale del Dipartimento impresa, in diretta sulla pagina Facebook FDI

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L’ipotesi di cessione di Iveco al gruppo cinese Faw Jiefang sarebbe una calamità occupazionale e industriale per tutti gli stabilimenti presenti in Italia ed i lavoratori coinvolti e, in particolare, per la ricaduta su tutta la filiera dei territori del mantovano e del bresciano, dove si producono autobus e camion Iveco.
Nello stabilimento di Suzzara, in provincia di Mantova, sono impiegati circa 1680 lavoratori (cui si aggiunge un indotto importante) ed è qui che si producono i furgoni “Daily”, mentre a Brescia sono oltre 2000 i lavoratori Iveco coinvolti nella produzione di Eurocargo.

Per Fratelli d’Italia è necessario difendere la tenuta dei livelli occupazionali e tutelare il sistema produttivo nazionale, anche con il ricorso alla golden power, quella facoltà e diritto di veto del Governo italiano su operazioni di acquisizione parziali o totali, su transazioni di mercato, riguardanti aziende e asset strategici per l’economia nazionale.
Serve una politica industriale che scongiuri gli assalti predatori dei gruppi stranieri alle nostre Aziende e il rischio che le nostre tecnologie, in questo caso quella Iveco, vengano acquisite, con la conseguente riduzione della produzione italiana o addirittura la chiusura degli stabilimenti presenti sul territorio. Iveco rappresenta un simbolo ed un pilastro fondamentale dell’industria italiana – anche nel comparto militare e della Difesa – e salvare Iveco dalla vendita alla Cina significa difendere la nostra produzione, la nostra economia e l’interesse nazionale.

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