“Contro le violenze di genere, per garantire i diritti umani fondamentali ed un futuro di democrazia ho firmato – ed invito a sostenere – la petizione ‘Premio Nobel per la Pace a Malala’, la quindicenne pakistana gravemente ferita alla testa, lo scorso 9 ottobre, mentre andava a scuola, sulla strada tra Khurshal e la Valle di Swat, ed ora ricoverata in Gran Bretagna.”
A dichiararlo è la Consigliera regionale Isabella Rauti, Presidente della Onlus Hands of Women – HOW.
La petizione, lanciata da Giovanna Fiume su ‘charge.org‘ e appoggiata dal quotidiano Avvenire, chiede che la ragazza pachistana sia insignita del premio Nobel per la Pace per aver difeso il diritto alla scuola ed all’istruzione.
“Malala Yousafzai è diventata l’emblema internazionale di un diritto spesso negato, quello all’istruzione: secondo le Nazioni Unite, sono almeno 32 milioni le bambine che non possono frequentare la scuola di cui 5 milioni sono pachistane – ricorda Rauti – ed il 12 novembre, in tutto il mondo, si è celebrata per iniziativa dell’Onu la giornata dedicata a Malala.”
“Le violenze sulle donne non sono soltanto episodi individuali ma rappresentano una responsabilità collettiva ed una malattia sociale di rilevanza mondiale”, afferma la Presidente di How, un ‘Associazione che combatte i pregiudizi e le violenze di genere e punta a costituire un network internazionale tra realtà associative e organismi istituzionalizzati, impegnati a contrastare il fenomeno delle violenze sulle donne e sulle bambine nel mondo. L’associazione How verrà presentata alla stampa internazionale venerdì 23 novembre a Roma.
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