“Nonostante ricorrano oggi sessantuno anni dal brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, avvenuto nella Repubblica Dominicana nel 1960, e dodici dalla istituzione da parte dell’Onu della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne a loro dedicata, la violenza sulle donne rimane un problema di drammatica attualità; un’emergenza che coinvolge i principi fondamentali della convivenza e richiede un impegno collettivo e atti concreti da parte di tutte le istituzioni, perché i diritti delle donne sono diritti umani.”
A dichiararlo è Isabella Rauti, consigliere del Pdl alla Regione Lazio.
“Per questo ho presentato insieme al Consigliere Gilberto Casciani una mozione (n.294) per l’istituzione dell’Anno Europeo della lotta alla violenza contro le donne, che il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità lo scorso 23 novembre, in concomitanza con la Giornata 2011; ma già nel marzo scorso l’aula del Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità la mozione n.170 sul contrasto alla violenza sulle donne, da me presentata”, ricorda Rauti. “Anche nel rapporto tra donne e media si possono evidenziare forme di prevaricazione dei diritti e di violenza: per questo ho presentato alcuni emendamenti alla proposta di legge regionale Testo Unico sulla Comunicazione a difesa della parità di genere – continua Isabella Rauti, che ha firmato il documento insieme al Consigliere Miele – per garantire pari accesso di uomini e donne ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e per la comunicazione politica, e per attuare la risoluzione del Parlamento Europeo del 3 settembre 2008, relativa all’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini, accertando che i soggetti beneficiari di sostegno applichino la risoluzione. Purtroppo, anche oggi dovuto segnalare al Comitato di Controllo dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) come di prassi, l’ennesima pubblicità offensiva della dignità delle donne”, afferma Rauti. “La pubblicità, di una compagnia telefonica, ritrae una modella che presenta una nuova tariffa telefonica in biancheria intima e in atteggiamento provocante. Intendo stigmatizzare tutte le pubblicità che deviano l’informazione commerciale dalle caratteristiche del prodotto e continuerò a segnalare ogni utilizzo del corpo delle donne a fini pubblicitari e di marketing perché – conclude Rauti – strumentalizzare il corpo delle donne è una forma di violenza nei loro confronti.”
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